Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore - di Wes Anderson (2012)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)New Penzance, un'isola del New England. E' il 1965, e si sta avvicinando una tempesta che si preannuncia come una delle peggiori mai viste. Sull'isola, abitata da poche persone e molto tranquilla, c'è il campo estivo dei Khaki Scout, guidato dallo Scout Master Ward. Improvvisamente, un mattino si scopre che Sam Shakusky è scomparso. Se n'è andato lasciando un biglietto, e portando con se diversi accessori che servono per il campeggio. Partono le ricerche, e Ward si coordina con il Capitano Sharp, della polizia locale. Quando vengono avvertiti i genitori, questi rispondono che anche se fosse ritrovato, non potranno più accettarlo in casa. Sharp e Ward scoprono così che Sam è orfano, ed abitava in una casa con genitori adottivi. Poche ore dopo, Sharp, che ha una relazione con Laura Bishop, all'insaputa (ancora per poco) del di lei marito Walt, viene a conoscenza del fatto che anche la figlia maggiore dei Bishop, Suzy, una ragazzina intelligente, sensibile, ma insofferente all'autorità e all'inquadramento, è scomparsa. Mettendo poco a poco insieme i tasselli del puzzle, si capisce che i due ragazzini si sono conosciuti l'estate precedente, ed hanno architettato di fuggire insieme. La loro destinazione è una baia dall'altra parte dell'isola, dalla quale sono affascinati, ma della quale non piace loro il nome. I ragazzi ci arrivano, vi si accampano, diventano intimi. Ballano in riva al mare, Sam costruisce degli orecchini per Suzy. Si addormentano l'uno nelle braccia dell'altra sotto la tenda, ma il mattino dopo, vengono svegliati dal Capitano Sharp e da tutti quelli che erano sulle loro tracce.
Come si conviene ad Anderson, Moonrise Kingdom è un film assurdo ma non troppo, grottesco ma con un contenuto sicuramente denso di messaggi. Il fatto è che Moonrise Kingdom è un film delizioso, che avvince, fa sorridere per la forma sia visiva che recitativa, commuove e attanaglia per la delicata storia d'amore e per la facce impagabili dei due piccoli protagonisti, due esordienti, un capolavoro di casting. Belle le scenografie, da favola e nelle quali si riconosce la mano di Anderson, mentre la fotografia decolora i toni che nei film precedenti erano decisamente accesi. Buffo l'abbigliamento, che riporta naturalmente indietro di quasi 50 anni lo spettatore (ed è, per chi come me è nato in quegli anni lì, un po' doloroso da ammettere), eccezionale il lavoro musicale di Alexandre Desplat, che riesce a ricreare l'atmosfera dei film di, appunto, 50 anni fa. Divertentissimo assistere al susseguirsi di apparizioni dei famosi attori e attrici componenti il cast, tutti al "servizio" dei giovanissimi protagonisti, che, ancora una volta, sono bravissimi e stupendi.
Bruce Willis è il Capitano Sharp, in un ruolo da tenero sfigato che svolge sorprendentemente bene, stesso discorso per Edward Norton che interpreta lo Scout Master Ward. Bill Murray è un ruvido Walt Bishop, e fa coppia con la sempre superba Frances McDormand, nei panni di Laura Bishop. Apparizioni spassose per Tilda Swinton (signora Servizi Sociali), Jason Schwartzman (cugino Ben), Harvey Keitel (Comandante Pierce), Bob Balaban (il narratore). I due protagonisti sono i quattordicenni Jared Gilman (Sam) e Kara Hayward (Suzy). Sceneggiatura dello stesso Anderson a quattro mani con Roman Coppola (figlio di e fratello di, esatto). Film meraviglioso, da amanti del cinema, quasi un capolavoro. Da non perdere.
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