Inés e l'allegria - di Almudena Grandes (2011)
La storia immortale crea strani effetti quando s'intreccia con l'amore dei corpi mortali, ma quando quest'amore finisce, i destini che insieme hanno saputo disegnare i più barocchi e indecifrabili arabeschi si distendono come corde parallele su un monotono tappeto scuro, il naturale paesaggio delle biografie più anonime.
Una storia d'amore bella ed invidiabile, quella tra Inés Ruiz Maldonado e Carlos de la Torre Sànchez (o Ramiro Quesada Gonzàlez, o Fernando Gonzàlez Muniz), nata durante l'abortita invasione della valle d'Aran da parte dell'esercito del Partito Comunista Spagnolo, e continuata durante l'esilio francese, fino alla conclusione, trent'anni più tardi. E' il pretesto che Almudena Grandes, la cinquantaduenne scrittrice spagnola, autrice di libri che ho trovato molto belli, usa per cominciare un'opera di ampissimo respiro tutta dedicata alla guerra civile spagnola. Ce la spiega lei stessa:
"Inés e l'allegria" è il primo capitolo di un progetto narrativo composto da sei romanzi indipendenti, accomunati dallo stesso spirito e da un titolo: "Episodi di una guerra interminabile".
Sarò onesto: ci ho messo un anno per leggere questo libro. Inoltre, sia il libro, sia il progetto (che, tra parentesi, in patria è già arrivato al secondo capitolo, El lector de Julio Verne, uscito nel marzo 2012), denotano un'ambizione che qualcuno potrebbe giudicare smisurata. Eppure, soprattutto dopo un libro come Cuore di ghiaccio, e tenendo ben presente il pensiero politico dell'autrice (sostenitrice decisa di Izquierda Unida), sono qui a testimoniare che lo sforzo vale la pena.
Seppur spesso ridondante - la prosa della Grandes, quando vuole, sa essere più che prolissa -, Inés e l'allegria è un romanzo storico che mischia verità e invenzione, personaggi davvero esistiti (e importantissimi per la storia della Spagna) a figure più o meno inventate ("Inés e l'allegria" è una storia inventata inserita nella cronaca di un avvenimento storico reale. Per affrontarne la stesura, un modello nuovo per me, ho rispettato alcune regole e mi sono presa qualche libertà.), e con le sue 750 pagine dense d'amore (tra i due protagonisti, tra le altre coppie di loro amici, ma anche della scrittrice per il suo Paese martoriato) e d'amarezza (per trent'anni praticamente persi, per uno spietato dittatore che è riuscito a morire di vecchiaia ancora alla guida della Spagna), inaugura appunto un progetto ambizioso nella maniera migliore: regalando emozioni e coinvolgendo il lettore, riportandolo indietro, in quei tempi bui, ma anche pieni di eroi "normali".
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