Hey Nostradamus! - di Douglas Coupland (2007)
In genere quand'ero a scuola mi stampavo in faccia un sorriso tranquillo e composto. Non lo facevo perché volevo essere amica di tutti, né per evitare di farmi dei nemici, ma semplicemente perché era più facile e non mi costringeva ad interagire. Un sorriso blando è come un semaforo verde a un incrocio: ti fa piacere quando lo vedi, ma te ne dimentichi non appena lo superi.
Cheryl, 1988
Nel 1988, in una scuola di Vancouver Nord, tre studenti si armano e decidono di fare una strage. Cheryl, che in segreto si era sposata con Jason, rimane uccisa. 1999: Jason, che è sopravvissuto, uccidendo uno degli assassini ma non riuscendo a salvare Cheryl, dopo 11 anni è un uomo solitario, semplice, che cerca ancora di elaborare quanto male gli abbiano fatto quegli eventi. Inizialmente fu visto come un sospetto, poi come un eroe. Questa cosa porta alla rottura tra i suoi genitori, quindi ad altri traumi, che per lui e per la sua famiglia, però, non sono ancora finiti. Scrive una lettera ai suoi nipoti, i figli del fratello maggiore Kent, morto in un incidente d'auto. Nel 2002, Heather, l'unica donna che è riuscita a far trovare un minimo di pace a Jason, che è ormai scomparso senza lasciare traccia, tiene un diario per fronteggiare la perdita. Heather conosce Allison, una medium, che incredibilmente riesce a dirle delle cose che solo Jason conosceva, e contemporaneamente le rivela quelli che paiono proprio messaggi di Jason. Allo stesso tempo, Heather riconsidera il suo rapporto con Reg, il padre di Jason, con il quale fino ad allora ha avuto una relazione difficile. Nel 2003, Reg, che stringendo il suo rapporto con Heather, e riconsiderando i suoi innumerevoli sbagli del passato, soprattutto nel suo rapporto con la famiglia, è molto cambiato, nel disperato tentativo di riavere indietro almeno uno dei suoi due figli, scrive una lettera a Jason, con l'intenzione di farne copie e affiggerle sugli alberi di una foresta nella quale è convinto che si sia nascosto il figlio.
Continuavano ad arrivarci dei drink, Barb continuava a berli e, una volta atterrati, non si reggeva più in piedi. Portarla da un gate all'altro all'aeroporto internazionale di Los Angeles fu come cercare di spingere un carrello della spesa pieno di palloncini in una giornata di vento.
Jason, 1999
Mi rendo conto che corro il rischio di non essere più imparziale nei confronti di Coupland. Ogni suo libro, che come potete controllare dalle recensioni leggo in ordine sparso e non cronologico, mi piace, mi piace molto. Questo, secondo alcune fonti, è stato fin'ora il più acclamato dalla critica. Chi lo sa. Quel che è certo, è che tra tutte le voci artistiche che hanno tentato di analizzare, metabolizzare ed elaborare il lutto causato da una strage, quella di Coupland è senza dubbio la più originale, e nello stesso tempo, conserva il suo stile caustico, ironico, ficcante, uno stile che tiene conto di tutti i maggiori temi dei nostri tempi, amore, sesso, rapporti familiari, religione e preghiera, dolore. Anche questo libro è costruito a più voci, ma come potrete intuire dal breve riassunto che ho scritto sopra, non in ordine cronologico. Coupland fa parlare prima una delle vittime, da morta, un po' come fa Alice Sebold in Amabili resti, e poi fa parlare altre tre persone legate a quella precedente come in una catena di Sant'Antonio, in ordine cronologico, illustrando prima (con Cheryl) i sentimenti che sono stati castrati con la strage, e poi i danni che ne derivano per le persone che sopravvivono. Ma ci sono speranze, possibilità, c'è uno spiraglio di redenzione.
Un ulteriore bel libro, divertente e profondo insieme.
Gli inverni trascorrevano nella pioggia a preparare i campi; sono stato educato all'idea che l'opposto del lavoro sia il furto, non l'ozio.
Reg, 2003
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