Veep - di Armando Iannucci - stagione 1 (8 episodi; HBO) - 2012
Selina Meyer è da oltre vent'anni in politica; è divorziata, ha una figlia post-adolescente (curiosità: in realtà l'attrice che la interpreta è la figlia di Keifer Sutherland, e sembra la versione giovane di Fiona Apple) che non vede mai, un amante ed è Vice Presidente degli Stati Uniti d'America. E' incompetente? Forse. Ha forse uno staff di quelli micidiali, che non sbagliano un colpo? Magari. Ci sono dei momenti in cui sembra che ne potrebbe tranquillamente fare a meno. Amy Brookheimer è il Capo dello staff, preparata ma costantemente sull'orlo di una crisi di nervi. Gary Walsh è l'assistente personale del Vice Presidente, effeminato all'eccesso, sa tutto di tutti come un giornalista di gossip, ma soprattutto le cose che conosce sembrano proprio uscire da un giornale scandalistico. Dan Egan inizialmente fa parte di un altro staff, ed Amy lo giudica semplicemente una merda: è per questo che Selina lo assume all'istante. Mike McLintock è il direttore delle comunicazioni del Vice Presidente: goffo, impacciato, ha un cane immaginario ed è continuamente alla ricerca di cibo, spesso con le mani unte, capace di gaffes colossali. Sue Wilson è la segretaria del Vice Presidente; fredda, spigolosa, perfetta organizzatrice, il suo impegno costante è quello di rispondere alla domanda che il Vice Presidente le fa moltissime volte al giorno. "Ha chiamato il Presidente?". Sue risponde "No". Sempre. Infine, Jonah Ryan, è l'addetto alle relazioni tra la Casa Bianca e l'ufficio del Vice Presidente. Goffo, altissimo, sfigato, cerca di autoconvincersi di contare qualcosa.
Vi ricordate che qualche anno fa vi segnalai il film In The Loop, che era candidato all'Oscar per la migliore sceneggiatura? Bene, il regista è il creatore di questa serie satirica che, inutile negarlo, sembra la parodia perculatoria di The West Wing. Curiosamente, al contrario della serie di Sorkin, In The Loop era uno spin-off di una serie tv inglese, sempre ideata da Iannucci, dal titolo The Thick Of It, che satirizzava sul governo britannico. ABC si interessò per un remake statunitense, il pilot fu bocciato, ma HBO, Showtime ed NBC si dichiararono interessate allo show. Iannucci si mise a lavorare con HBO, ed è così nato questo Veep (che sta appunto per VP, Vice President).
Ora, come hanno correttamente notato altri critici ben più preparati di me, Iannucci, oltre che essere scozzese (di chiare origini italiane: il padre viene da Napoli, e arrivò in Scozia nel 1950 per aprire una pizzeria), e quindi possedere un altro tipo di humour rispetto a Sorkin, è decisamente più cattivo. Ma le "tecniche" dei due si somigliano molto. Entrambi grandi amanti dei dialoghi serrati, dei tecnicismi (della politica, dello sport, dei media), entrambi usano il walk and talk, ma Iannucci è decisamente più, potremmo dire, disilluso e caustico nei confronti della politica. Ecco quindi che questo Veep, snello (anche come durata, episodi da meno di 30 minuti), rapidissimo, e molto, molto cattivo, è divertente e al tempo stesso impegnativo da vedere, principalmente a causa della velocità dei dialoghi, dei contenuti tecnico-politici e delle battute fulminanti. Però non delude, pur non essendo HBO una rete dalla quale ci si aspettano cose comiche. Il cast è, mi pare, ben scelto, e funziona.
Julia Louis-Dreyfus, cresciuta come comica al Saturday Night Live, è una spassosa Selina Meyer. Anna Chlumsky, vista in In The Loop, è Amy. Tony Hale è un Gary a tratti irresistibile. Reid Scott, visto in The Big C, è l'odioso Gary. Matt Walsh, che ci divertiva in Hung, è Mike. Timothy Simons è Jonah, Sufe Bradshaw è la tremenda Sue. Sono tutti molto divertenti ed affiatati. Aspetto col sorriso sulle labbra la seconda stagione, che molto probabilmente andrà in onda nel 2013, stavolta con 10 episodi.
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