Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
La voce narrante parla di un diario trovato nell’immondizia, da cui parte una storia forse vera, forse no.
Nella periferia di Roma vive una comunità di famiglie che svolge una vita apparentemente normale e monotona, ma in realtà è fatta di persone insoddisfatte, invidiose, avide e grottesche.
Il cinema italiano esiste, e lotta insieme a noi. Insieme a Volevo nascondermi (guarda caso, anche qui uno dei protagonisti, non il principale, è Elio Germano), Favolacce dimostra coraggio, un coraggio raro da noi. Un po' horror, un po' splatter, un po' thriller psicologico, un po' denuncia sociale mascherata, finalmente un film che osa e colpisce. Bravi D'Innocenzo.
Italian cinema exists, and it fights with us. Together with Volevo nascondermi (coincidentally, even here one of the protagonists, not the main one, is Elio Germano), Favolacce shows courage, a rare courage among us, the Italians. A bit of horror, a bit of splatter, a bit of psychological thriller, a bit of disguised social denunciation, finally a film that dares and strikes. Bravo D'Innocenzo brothers.
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