Rose da nevrosi

Roses of Neurosis - Sivert Høyem (2021)

Partiamo con un'avvertenza: questa recensione è chiaramente di parte. Sivert Hoyem, 45 anni compiuti da poco, norvegese di Sortland, figlio di un insegnante forestale (una cosa che probabilmente esiste solo in Norvegia) e di una politica appartenente al partito socialista norvegese, dinoccolato incrocio tra Rob Halford e il Signor Bonaventura ma sempre vestito con sportiva eleganza, è un personaggio che probabilmente mi renderebbe gay: nutro un estremo rispetto per ogni suo lavoro, con i suoi mitici Madrugada (al punto che, come ricorderete, due anni fa sono andato fino ad Oslo per vedere una delle prime date del loro tour di reunion) e da solista, parlandovene spesso. Questo EP contenente cinque tracce arriva dopo un lungo "silenzio" discografico (ma in mezzo c'è stata la reunion ed il conseguente tour europeo, dato che l'ultimo lavoro in studio risale al 2016, Lioness, e che l'album del 2017, seppur splendido, era un live (Live at Acropolis - Herod Atticus Odeon, Athens), e si, ci regala un Sivert leggermente più solare ed ottimista, e totalmente romantico. Le sue influenze sono palesi (Nick Cave, Mark Lanegan ma pure Leonard Cohen), quasi omaggianti, il suo marchio di fabbrica subito riconoscibile, il disco certo non è hard rock, ma se questo è chamber pop, avercene. Cinque canzoni quasi perfette, che vanno bene anche per dichiarare amore alla vita. Grazie ancora, Sivert.

Let's start with a caveat: this review is clearly biased. Sivert Hoyem, 45 years old, Norwegian from Sortland, son of a forestry teacher (something that probably only exists in Norway) and a politician belonging to the Norwegian Socialist Party, slouching cross between Rob Halford and Signor Bonaventura but always dressed with sporty elegance, he is a character who would probably make me gay: I have extreme respect for all his work, with his legendary Madrugada (to the point that, as you maybe remember, two years ago I went to Oslo to see one of the first dates of the their reunion tour) and solo, talking about it often. This five-track EP comes after a long discographic "silence" (but in the middle there was the reunion and the following European tour), given that the last studio album dates back to 2016, Lioness, and that the 2017 album, although splendid, was a live (Live at Acropolis - Herod Atticus Odeon, Athens), and yes, it gives us a slightly more sunny and optimistic, and totally romantic Sivert. His influences are obvious (Nick Cave, Mark Lanegan but also Leonard Cohen), almost homaging, his trademark immediately recognizable, the record is certainly not hard rock, but if this is chamber pop, please give it to me. Five almost perfect songs, which are also good for declaring love for life. Thanks again, Sivert.