Eternal Blue - Spiritbox (2021)
Dopo un'infinità di singoli ed un paio di EP, ecco l'album di debutto dei canadesi Spiritbox, band guidata dalla coppia (sposata) Courtney LaPlante (voce) e Mike Stringer (chitarra), adesso coadiuvati da Bill Crook al basso e da Zev Rose alla batteria. E' un disco che si basa soprattutto sul metalcore, ma che spazia molto, a volte risultando fin troppo eterogeneo: ovviamente, il tempo ci dirà se questa particolarità sarà un punto di forza o una debolezza della band. Da quel che mi par di capire, la band propende per la prima ipotesi, e sta lavorando su questo. Voce estremamente duttile, quella della LaPlante, capace di melodie molto belle e di growl furioso, la band cita in egual misura Kate Bush, Deftones e Tesseract tra le loro influenze, e questo si riflette nel loro calderone che mescola metalcore, djent, progressive, alternative, e perché no, una certa dose di propensione pop. Il risultato è ovviamente un disco piacevolmente ascoltabile, se non dispiace una certa dose di growling, con ariosissime melodie che si alternano a ciondolanti ritmiche djent. Sam Carter degli Architects ospite su Yellowjacket.
After an infinite number of singles and a couple of EPs, here is the debut album of the Canadians Spiritbox, band led by the couple (married) Courtney LaPlante (vocals) and Mike Stringer (guitar), now assisted by Bill Crook on bass and Zev Rose on drums. It is a record that is mainly based on metalcore, but that ranges a lot, sometimes resulting too heterogeneous: obviously, time will tell if this particularity will be a strength or a weakness of the band. From what I understand, the band leans towards the first point, and is working on this. Extremely flexible voice, that of LaPlante, capable of very beautiful melodies and furious growls, the band mentions Kate Bush, Deftones and Tesseract in equal measure among their influences, and this is reflected in their cauldron that mixes metalcore, djent, progressive, alternatives, and why not, a certain amount of pop propensity. The result is obviously a pleasantly listenable record, if you don't mind a certain amount of growling, with airy melodies that alternate with dangling rhythmic djents. Sam Carter of Architects guest on Yellowjacket.
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