Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il film si svolge in brevi episodi, che raccontano in dettaglio i travagli della famiglia della classe operaia Pollock, che vive in un appartamento squallido in un condominio nell'East End di Londra. Stanno lottando per rimanere a galla durante la recessione sotto la presidenza del Primo Ministro Margaret Thatcher. Lavora solo la fastidiosa madre Mavis; l'amaro e inetto padre Frank e i due figli della coppia Colin, un giovane estremamente timido, e Mark, il suo schietto e testardo fratello maggiore, sono in sussidio. La loro esistenza senza scopo e lamentosa è in contrasto con quella della sorella di Mavis, Barbara, e suo marito John, la cui sicurezza finanziaria e sociale nella periferia di Chigwell funge da comoda facciata per il loro matrimonio poco brillante.
Sarò noioso e prevedibile, con queste recensioni dei primi film di Mike Leigh, ma del resto così è. Sulla carta questo è il secondo uscito nei cinema, dopo il debutto del 1971 Bleak Moments. Gli elementi sono quasi gli stessi, spostati verso il sottoproletariato, ma si introduce una critica sociale e politica; il cast, leggetevelo da soli, è incredibile (Tim Roth e Gary Oldman insieme, agli esordi, tra l'altro), e diretto in modo spettacolare.
I'm going to be boring and predictable with these reviews of Mike Leigh's early films, but that's the way it is. On paper this is the second released in theaters, after the 1971 debut Bleak Moments. The elements are almost the same, shifted towards the underclass, but a social and political critique is introduced; the cast, read it for yourself, is incredible (Tim Roth and Gary Oldman together, at the beginning, by the way), and spectacularly directed.
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