You Were Never Really Here - Di Lynne Ramsay (2017)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Joe è un mercenario, traumatizzato dalle cose che ha visto, specializzato nel salvataggio di ragazze che sono finite nel traffico di esseri umani, usando metodi brutali contro i loro rapitori. Si prende cura della sua anziana madre nella sua casa d'infanzia a New York City. Ha dei flashback degli abusi che lui e sua madre hanno affrontato dal suo padre violento, e il suo brutale passato nell'esercito e nell'FBI, ed è turbato da pensieri suicidi. McCleary, il suo capo, assegna a Joe un nuovo lavoro: un senatore dello Stato di New York, Albert Votto, ha offerto una grossa somma di denaro per salvare con discrezione sua figlia, Nina, rapita. Dà a Joe l'indirizzo di un bordello per ricchi mecenati inviato tramite un messaggio anonimo.
Basato sull'omonimo libro di Jonathan Ames, nonostante l'ottimo cast, l'atmosfera surreale e la colonna sonora di Jonny Greenwood, essendomi andato a ripescare i precedenti lavori della regista scozzese, questo film è quello che mi è piaciuto meno. Se qualche critico lo ha accostato a Taxi Driver, quello che invece torna in mente a me ripensandoci è una sorta di Léon con spruzzate di Tarantino e una fotografia vagamente Lynchiana. Magari non l'ho capito.
Based on the book of the same name by Jonathan Ames, despite the excellent cast, surreal atmosphere and soundtrack of Jonny Greenwood, having gone to fish out the previous works of the Scottish director, this film is the one I liked least. If some critics have compared it to Taxi Driver, what instead comes to mind in retrospect is a sort of Léon with splashes of Tarantino and a vaguely Lynchian cinematography. Maybe I didn't understand it.
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