No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20250905

君たちはどう生きるか (Come vivete?)

The Boy and the Heron - Di Hayao Miyazaki (2023)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Durante la guerra del Pacifico, Mahito Maki perde la madre ricoverata in ospedale, Hisako, nel bombardamento di Tokyo. Il padre di Mahito, Shoichi, proprietario di una fabbrica di munizioni aeree, sposa la sorella della defunta moglie, Natsuko, e i due si rifugiano nella sua tenuta rurale. Mahito, distante da Natsuko, incinta, incontra uno strano airone cenerino che lo conduce a una torre sigillata, l'ultima ubicazione nota del prozio architetto di Natsuko. Dopo una rissa a scuola, Mahito si ferisce deliberatamente. L'airone, ora parlante, lo attira con la promessa di ritrovare sua madre. Mahito sta per essere travolto da uno sciame di creature, ma Natsuko lo salva con una freccia sibilante, ispirandolo a costruire arco e freccia. La freccia acquisisce magicamente una mira precisa dopo essere stata completata con la piuma dell'airone. La lettura di un libro lasciato da Hisako da parte di Mahito viene interrotta quando Natsuko, malata, scompare nella foresta. Dopo aver condotto Kiriko, una delle anziane domestiche della tenuta, nella torre, Mahito viene ingannato da un'imitazione acquosa di sua madre fatta dall'airone, che si dissolve al suo tocco. Offeso, trafigge il becco dell'airone con la sua freccia, rivelando una creatura incapace di volare, l'Uomo Uccello, che vive al suo interno. Appare un mago, che ordina all'Uomo Uccello di guidare Mahito e Kiriko mentre tutti e tre sprofondano nel pavimento. (Wikipedia)

L'ultimissima creazione del maestro giapponese, vincitrice di alcuni premi tra i quali anche l'Oscar, nel 2024, ovviamente per il miglior film di animazione, affascina come al solito per la forma, intriga per la sostanza, sempre fin troppo stratificata, debordante di allegorie, memorie, storia, ma non travolge come spesso hanno fatto le sue opere.

The very latest creation of the Japanese master, winner of several awards including the Oscar, in 2024, obviously for the Best Animated Feature, fascinates as usual for its form, intrigues for its substance, always too layered, overflowing with allegories, memories, history, but does not overwhelm as his works often have done.

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