Nino Scotellaro, magistrato dal carattere burbero, fortemente attivo nella lotta alla mafia, da anni tenta di catturare il boss latitante Mariano Suro, responsabile di oltre 200 omicidi. Nella vita ha un rapporto conflittuale sia con sua moglie Luvi, avvocatessa di successo e figlia di un noto giudice ucciso da Cosa nostra una ventina di anni prima, sia con sua sorella Leonarda, carabiniera raccomandata da lui stesso per entrare nelle forze dell'ordine, ma molto capace e propositiva. La sua vita cambia improvvisamente quando viene (ingiustamente come si scoprirà poi) accusato e successivamente condannato a quindici anni di reclusione per essere colluso con Cosa nostra nonché con Suro stesso. Cinque anni dopo, ottenuto il regime di semilibertà, un furgone della Polizia Penitenziaria scorta Scotellaro e altri detenuti nell'Italia continentale attraversando un distopico ponte sullo stretto di Messina, il quale cede di schianto, facendo cadere tutti i veicoli in mare. (Wikipedia)
Una delle migliori cose degli ultimi anni, ed ho omesso "italiane", perché questo prodotto è la dimostrazione che volendo, si possono fare serie intriganti, fatte bene, ben recitate e ben dirette, anche in patria. Un bell'intreccio, una storia che prende un problema reale, lo analizza, ne trova la parte ridicola, si concede qualche trovata geniale (il ponte sullo stretto), si prende il tempo per tutta una serie di sottotrame ben sviluppate, e risulta vincente. Applausi.
One of the best things of recent years, and I avoided to say "Italian", because this product proves that if you want, you can make intriguing, well-made, well-acted, and well-directed series, even in this Country. A great plot, a story that takes a real problem, analyzes it, finds the ridiculous part, indulges in a few ingenious ideas (the bridge over the Messina Strait), takes the time to develop a whole series of well-developed subplots, and it turns out to be a winner. Applause.

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