No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060215

ho un problema


Mi rivolgo a voi, conscio del fatto che possiate aiutarmi con i vostri commenti autorevoli.
Ai tempi dell'uscita del terzo capitolo cinematografico de Il signore degli anelli, Il ritorno del Re, scrissi, oltre alla recensione "normale" quella che avrei voluto leggere per divertirmi.
Ve la sottopongo:

Il Signore degli Anelli; il ritorno del Re - di Peter Jackson

Finalmente Tolkien ci appare per quello che è realmente in questo capitolo conclusivo della Trilogia : un gay moderno, costretto a vivere il suo dramma in segreto, e a prendersi le sue rivincite con i suoi scritti. La Terra di Mezzo è condannata alla dittatura di una gigantesca figa (l'occhio di Sauron), che lancia le sue offensive verso le ultime sacche di resistenza tramite un esercito di bruttissimi machos. Ma il bene trionferà grazie ad una coppia di nani gay (Frodo e Sam), amici di un'altra felice coppia di nani gay (Merry e Pipino....) dalla faccia ancora più ebete. Un mago gay (Gandalf) li aiuta nell'impresa, e un condottiero ancora inconsapevolmente gay (Aragorn), porta alla vittoria le truppe del bene (grazie anche a dei trucchetti insegnatigli da Silvan in un breve periodo di fidanzamento), rifiuta l'amore di una (inconsapevole ma smaccatamente, visto come combatte) lesbica (Eowin) temendo che sia etero, buttandosi tra le braccia di una principessa (Arween) immortale solo perchè sa bene che, accettando il suo "amore" perderà l'immortalità, questo ci spiega il film; quello che non ci spiega è che insieme all'immortalità, Arween acquisirà quell'asessualità propria delle bambole barbie, in pratica diventerà senza buchi. In tal modo, Aragorn sarà autorizzato a vivere la sua sessualità in maniera completa col suo vero amore, l'elfo Legolas (facendo incazzare oltremodo un nano barbuto molto irascibile), una sorta di Justin Timberlake con la parrucca di Maynard Keenan stirata. Risolve tutto la simbolica distruzione di un anello, che rappresenta l'elastico di un preservativo, che viene bruciato nella lava che sgorga idealmente dall'enorme figa, simboleggiando così la liberazione dalla schiavitù dell'AIDS; questo sarà possibile, evidentemente, solo in un mondo dove gli alberi parlano. Visionario e anche un po' veggente. Colossal politically correct. Da vedere assolutamente.

Ora, sapete, dalla recensione pubblicata poco più in basso, che la settimana scorsa sono andato a vedere TransAmerica. Dovete sapere, se non lo avete visto, che il ragazzo protagonista, ad un certo punto della pellicola, spiega la storia de Il ritorno del Re quasi plagiando la mia recensione.
Pura coincidenza? O devo assumere Taormina e citarlo per milioni di danni?
Cosa mi consigliate amici?

5 commenti:

calimero ha detto...

citalo
diventiamo ricchi
e apriamo prima della pensione
un pub musica live sulle spiagge bianche
io testimonio

lafolle ha detto...

guardando il film
ho proprio pensato che aveva ragione. e ho riso come tutto il pubblico in sala.
non sapevo della tua recensione.

ti passo il numero di taormina!

jumbolo ha detto...

perfetto

garaz ha detto...

vajece!

Filo ha detto...

Devi assolutamente assumere Taormina.
E, mi raccomando, vogliamo il plastico della Terra di Mezzo, al processo!