No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070628

altri dati

Un altro dato interessante è apparso su tutti i giornali un paio di giorni fa:

nel 2006, il teatro ha riscosso ai botteghini più successo rispetto al calcio e agli altri svaghi artistici.

Sorgono spontanee immediatamente alcune riflessioni, altre ne potremo fare più avanti, per il momento teniamo conto soprattutto del dato.

Non è vero quindi che l'Italia è un paese che tende all'ignoranza. Il teatro significa anche cultura. Ma a teatro ci si va, mi viene subito in mente, spesso, a vedere chi o cosa non si vede in televisione. E ci si va, appunto, in massa, con un paradosso enorme, sfuggendo a quella che dovrebbe invece rappresentare un mezzo di cultura "di massa". Ci si va anche a divertire, a teatro. Cosa che, evidentemente, non succede più allo stadio. Per svariate ragioni, per la pericolosità di alcune situazioni, per la complessità di andare allo stadio soprattutto dopo l'introduzione del decreto Amato, per l'offerta del calcio in televisione (aridaje), eccetera eccetera.

Per adesso, rimaniamo qui.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

quando dici cha a teatro ci si va per vedere chi o cosa non si vede in tv, non tieni conto del fatto che molte produzioni teatrali sono costruite attorno a personaggi televisivi, e in televisione vengono promosse.

http://guide.dada.net/il_teatro/interventi/2007/05/294280.shtml

qui trovi la top ten per incassi della stagione 2006/07

anche questa fa riflettere non credi?

m.

remyna ha detto...

le poche volte che sono stata a teatro quest'anno, ho visto spettacoli off off off off senza nomi e tutto il resto... ho pure trovato il tutto esaurito e ciò mi riempie di gioia. un pò perchè il teatro è il mio primo amore e un pò perchè nonostante sia un arte decisamente noiosa da vedere (ma spassosa da fare) è bello trovare tanta passione e curiosità in un pubblico sempre più giovane. evviva

jumbolo ha detto...

massi, ho detto "spesso", se vuoi ho sbagliato perchè dovevo dire anche. non so se mi sono spiegato. volevo dire che ci si va non solo per quello, ma anche per quello che dice Marina, e cioè proprio per andare a vedere il teatro fatto da chi fa teatro.

Anonimo ha detto...

in realtà non volevo coglierti in fallo, quanto piuttosto cercare di riflettere sul il dato che riporti.
io vado così poco a teatro che non faccio testo, ma, come te, marina, mau e altri di nostra conoscenza, quando vado cerco di vedere qualcosa di differente dal palinsesto tv, appunto.

però mi chiedo quanto questa nostra tendenza sia approssimabile alla maggiornaza degli spettatori di teatro.

poco, temo.

m.

jumbolo ha detto...

questa è un'osservazione intelligente, che tra l'altro era fatta anche dall'autore dell'articolo di fondo del manifesto al quale mi sono ispirato, anche se i dati sono stati pubblicati su tutti i giornali.
diciamo che è una notizia dai due volti. da una parte c'è la "sconfitta" del calcio. dall'altra c'è il predominio della tv anche su buona parte del teatro. ma non su tutto.
nonostante questo, io penso che se si riesce a smuovere il culo di alcuni tv-addicted per andare a teatro, è già qualcosa.

Anonimo ha detto...

era quello che stavo pensando anche io...
se le star della tv possono contribuire a riportare la gente in sala, ben venga il teatro-tv.
io penso che sia importante stimolare le persone ad assaggiare cose sempre nuove (lo dico da pigro che vivrebbe sul divano con caterere ed endovena). poi dev'essere il singolo a decidere se continuare a scoprire o fermarsi.

m.