...cose del genere accadono anche in altri paesi.
Da www.dweb.repubblica.it
Se non ci resta che lo sciopero del voto
Con sole 4 schede e contro tutti i cittadini, i partiti a Sambuco hanno eletto il sindaco. Perché?
E poi non ditemi che la politica è lontana...
di Concita De Gregorio
La storia del sindaco di Sambuco, eletto con 4 voti a favore e uno contro, merita un momento di attenzione. A Sambuco, provincia di Cuneo, 1.500 metri sul mare in Valle Stura, confine con la Francia, paese di sosta sulla Statale 21, gli aventi diritto al voto sono 126. Una cinquantina sono iscritti alle liste degli italiani all'estero, emigrati che vivono in Spagna e in Argentina. In paese, dunque, vanno a votare in meno di 80.Da molti anni si presenta alle elezioni una sola lista, una lista civica non collocabile né a destra né a sinistra. Dal '62 a oggi, per unanime volere dei suoi compaesani, è stato sindaco, con qualche periodo di pausa richiesto dalla legge, Giovanni Battista Fossati, 70 anni, professore in pensione. Il sindaco, l'unico. Sette mandati, seppure non consecutivi. Questa volta Fossati, avendo appena concluso due mandati di seguito, non poteva essere rieletto. Nessun altro candidato in vista. Il paese si è dunque riunito in assemblea plenaria: i consiglieri comunali uscenti - la parrucchiera, il barista, due contadini, un pensionato - e il resto delle 50 famiglie del paese. Racconta Emma Bruna, 34 anni, scrutatrice al seggio: "Questa legge è veramente assurda, non si capisce come le facciano, le leggi, pensando a cosa. Da noi l'unico sindaco possibile, l'unico che vuole e sa farlo, è il professor Fossati. Ci ha amministrati con amore, dedizione, sapienza. Non ha mai preso l'indennità, né il gettone di presenza. Lo faceva per passione. Noi gli vogliamo bene. Il Comune è in attivo. Qui paghiamo tutti le tasse. Allora perché siamo costretti a cambiare?". Perché la legge dice così, appunto. Perciò l'assemblea del paese si riunisce e pensa a una soluzione. La trova. Basta non presentare nessuna lista. Nessuno va a votare, il Comune viene commissariato e dopo un annetto al massimo Fossati può ripresentarsi. "Naturalmente se nel frattempo qualcun altro decide di candidarsi io sono felice", dice il sindaco uscente. "Sono qui a disposizione per chi si fa avanti: gli do una mano, lo aiuto". Benissimo, quindi si fa così, i sambucani hanno deciso. Senonché da Torino (nemmeno da Cuneo capoluogo: da Torino) qualcuno nelle segreterie dei partiti si accorge dell'assenza di liste a Sambuco e ne confeziona 2: Alternativa per i cittadini e Partito dei pensionati. Due liste, 2 capilista in paese totalmente sconosciuti. Pazienza, tanto nessuno andrà a votare. Invece no. Anche a Sambuco, come in tutte le comunità del mondo, c'è la famiglia dei bastian contrari: 5 persone, una sola famiglia. "Sono strani, sono gente che è sempre stata contro tutto, non so cos'è che non gli va", sospira Emma Bruno. Fatto sta che la famiglia va alle urne. Votano in 4 per Massimo Calleri, lista Alternativa dei cittadini. Il quinto, il ragazzo, vota Sabrina Giovine: capeggia la lista Pensionati ma ha 30 anni, sui manifesti sembra una bella donna. Chissà, da cosa nasce cosa, il ragazzo la vota. Calleri il torinese è eletto coi suoi 4 voti. Il paese non lo vuole ma non sa che fare:devono rassegnarsi, subire il forestiero, l'ingiustizia di una trovata collegiale così bella, mandata a monte da 5 dissidenti. Vedremo se pure il nuovo sindaco vorrà rinunciare alle indennità, ai gettoni, ai rimborsi spese per gli spostamenti. Vedremo il consiglio comunale da chi sarà composto. Poi dice che la politica è lontana dai cittadini: a Sambuco per esempio è lontanissima. Poi dice che non ha anima, non sente le voci della realtà. Sabato prossimo a Roma, in seduta carbonara, un po' come l'assemblea di Sambuco, si riuniscono i giovani che hanno firmato un appello rivolto al nascituro Partito Democratico: scienziati e studenti, giornalisti e manager. C'è Scalfarotto, quello delle primarie, Luca Sofri, Marco Simoni, Matteo Renzi, gente di provenienza e passioni diverse. Nemmeno proprio 40enni, poi: solo gente che fa le cose eppure è esclusa dai luoghi dove si progetta. Persone che in un posto normale sarebbero la colonna vertebrale del paese. Non è l'età il problema: è l'esclusione a priori. Appuntamento il 16, speriamo che serva.
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