Primavera, Estate, Autunno, Inverno…e ancora Primavera – di Kim Ki-Duk 2003
Giudizio sintetico: culto (4,5/5)
Giudizio vernacolare: anche vesto ti viene da spingilo guasi sempre eh
Un monaco buddista coreano e il suo discepolo, vivono in una casa/tempio galleggiante nel mezzo ad un laghetto che, a sua volta, si trova in mezzo ad una vallata lontana dalla civiltà. La narrazione si snoda attraverso cinque “passaggi” (quelli del titolo), durante i quali il discepolo cresce, impara dai suoi errori grazie al maestro, diventa vecchio e saggio come il maestro e il ciclo ricomincia.
Kim Ki-Duk è un regista interessantissimo, ed ha uno stile personale anche se il “passo” è quello orientale, comune a molta produzione che viene da quelle parti; questo film, diversissimo dai suoi due precedenti (“L’isola” e “Indirizzo sconosciuto”), è vellutato, spirituale, è nutrimento per l’anima, una maniera per uscire dagli schemi occidentali, lieve ma intenso allo stesso tempo. Ognuno di voi, guardando questo film, abbinerà alle vicissitudini dell’allievo le proprie vicissitudini, e ognuno di voi uscirà più forte dal cinema.
3 commenti:
per me rimane ad oggi il suo migliore, insieme a Ferro 3...
ultimamente ha molto allentato la produzione o sbaglio?
dopo un periodo in cui ne sfornava uno ogni 6 mesi...
sembrerebbe di si, l'ultimo film (che non è uscito in italia) è del 2008. in effetti questo film è quasi insuperabile, anche se a me personalmente piacque moltissimo "indirizzo sconosciuto". che è un po' l'opposto, nel senso che è molto violento e senza "redenzione".
non l'ho visto...ma lo recupero!;-)
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