Il vestito da sposa – di Fiorella Infascelli 2003
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: 'nzomma
Stella vive felice in campagna, con la madre, e sta per sposarsi (ha già pronto un bellissimo vestito, che il sarto Franco le ha già approntato); ma subisce un terribile stupro, da parte di un gruppo di quattro amici, uno dei quali è proprio Franco. Lo shock e il tentativo di ricominciare la faranno abbandonare gli studi e il fidanzato insieme ai propositi di matrimonio, mentre troverà lavoro in una pasticceria e si avvicinerà decisamente a Franco, ignara del fatto che lui sia uno dei quattro stupratori.
L’idea non è male, ma lo svolgimento lascia dubbiosi e insoddisfatti. Una serie di cose non convincono fino in fondo, ma in effetti il problema di fondo è che il film parte come dramma psicologico (a due; Stella che subisce un trauma e cambia forzatamente, e Franco che ha dei problemi e ne è cosciente, ma non riesce a cambiare pur sentendosi colpevole) e finisce per diventare quasi un poliziesco. Il finale sembra una scorciatoia per non affrontare la resa dei conti.
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