Ladykillers – di Joel e Ethan Coen 2004
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: boia c'è tomencs t'acchecchina da' discorzi
Lousiana, alcuni anni fa; un professore di greco e latino dal dialogo forbito, affitta una stanza presso una anziana vedova di colore un po’ bigotta; è tutta una scusa per usare la sua cantina insieme a quattro strampalatissimi complici, con l’altra scusa di provare musica, al fine di scavare un tunnel per raggiungere il caveaux del casinò locale.
Grasse risate di classe, splendida fotografia, movimenti di macchina e inquadrature da manuale del cinema, attori diretti alla perfezione (guardate cosa riescono a fare di Marlon Wayans, uno dei fratelli di “Scary Movie”), linguaggio “alto” e gergo della strada che convivono, riferimenti poetici, per questa prova dei Coen; niente di innovativo, certo, ma se pensiamo che è un remake (“La signora omicidi” del 1955), ci vengono le lacrime agli occhi a vedere tanto splendore.
Superlativo Tom Hanks, e ve lo dice uno che non lo sopporta.
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