Ma mère – di Christophe Honoré 2004
Giudizio sintetico: orribile (0,5/5)
Giudizio vernacolare: una superzotta
Pierre cresce con la nonna, i genitori sono sempre impegnati. Inibito nelle relazioni interpersonali, il giovane disprezza il padre ma adora la madre. Quando li raggiunge nella loro villa alle Canarie, il padre muore e la madre si rivela per quello che è (una cagna, sessualmente parlando), stanca dell’adorazione del figlio (ma non troppo). Inizia qui una spirale di degenerazione dei rapporti tra madre, figlio e il piccolo universo che gira intorno ad essi.
Tratto da un romanzo incompiuto di Bataille, il risultato è supponente, ridicolo, inverosimile e falso; il film risulta noioso e, nonostante le nefandezze, poco disturbante, sintomo, appunto, di pochezza.
Si salva, ovviamente, Isabelle Huppert, ormai icona del disagio, probabilmente messa in crisi solo dalla normalità, in questi ultimi anni.
Sconsigliatissimo.
Si salva, ovviamente, Isabelle Huppert, ormai icona del disagio, probabilmente messa in crisi solo dalla normalità, in questi ultimi anni.
Sconsigliatissimo.
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