Phone – di Ahn Byung-Ki 2002
Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Giudizio vernacolare: du' palle
Corea del sud, una giornalista durante una sua inchiesta sulla pedofilia viene molestata telefonicamente da uno sconosciuto; terminata l’inchiesta decide di prendersi un periodo di riposo in una casa di una coppia di amici, e di cambiare il numero del cellulare. Con questo nuovo numero i problemi saranno ancora di più.
Denso di citazioni, il film, strombazzatissimo dalla pubblicità, gioca tutto sul fattore sorpresa per gli indispensabili (così si ritiene) balzi sulla sedia; purtroppo, per lo spettatore smaliziato, le “apparizioni” e le sorprese risultano tutte telefonate (ah ah).
Visto che la trama appare piuttosto irreale, il risultato è noiosissimo. Menzione speciale per la piccola Eun Seo-Woo, autrice di un’interpretazione molto convincente.
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