Bomb In A Birdcage - A Fine Frenzy (2009)
E' evidentemente destino che mi accorga dei dischi di Alison Sudol in ritardo. Questa sua seconda prova è uscita ai primi di settembre dello scorso anno, e rappresenta la sua personale ricerca pop con una estrema delicatezza, ma senza paura.
L'uso degli strumenti è in bilico tra rock, folk e quant'altro: ascoltatevi Blow Away (pezzo, tra l'altro, dal ritornello incantevole e dall'incedere travolgente, senza essere una rock-song) per farvi un'idea. Manca la ballad strappacuore, quello che era Almost Lover per il debutto One Cell In The Sea (anche se Swan Song - I love you like a starfish loves the salty water, like a selfish daughter - ed Elements ci provano, e sfido chiunque ad ascoltarle rimanendo impassibile), ma il disco suona di una compattezza estrema e sorprendente, se si pensa che la ragazza ha ancora 25 anni, e nonostante denunci tutte le influenze evidenti (per quelle inaspettate basta dare un'occhiata alle cover che esegue in concerto), suona personale, intimo ma gioioso. C'è l'imbarazzo della scelta, al solito, per scegliere il proprio pezzo preferito.
A volte è difficile rendere l'idea, ma la ragazza, il cui nome d'arte è preso da un verso di una commedia di Shakespeare, pur non essendo il massimo dell'originalità, riesce a creare melodie ariose, ed è padrona di una voce fantastica.
Lo so, ho un debole per queste ragazze qua. Mi canti un pezzo come Bird Of The Summer ed è fatta.
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