Oasis - Di Lee Chang-dong (2002)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Dopo il suo rilascio dalla prigione, Hong Jong-du va a cercare i suoi parenti a Seoul. È tornato in strada dopo aver scontato una pena detentiva di tre anni per un omicidio stradale. Scopre che durante la sua assenza la sua famiglia si è trasferita senza dirglielo. Ignaro delle regole della società, finisce di nuovo in custodia della polizia per il mancato pagamento del conto di un ristorante. Viene salvato dal fratello minore Jong-sae e si riunisce con la sua famiglia, che con riluttanza lo riprende con sé. Leggermente disabile mentalmente e un incurabile disadattato sociale, Jong-du viene assunto come fattorino per un ristorante cinese su raccomandazione di suo fratello maggiore Jong-il.
La Corea del Sud, lo sapevamo già, è una delle tante fucine di grande cinema dell'Asia. Lee, del quale come avrete avuto modo di notare, e come continuerete a notare, sono riuscito a recuperare gran parte della produzione complice la pandemia, è una delle grandi realtà, e questo film è probabilmente il suo capolavoro, a tutt'oggi. Uno sguardo senza sconti e senza pudori sulla disabilità, duro e impegnativo, ma indubbiamente bellissimo. Straordinari i due protagonisti. Non perdetelo.
South Korea, as we already knew, is one of the many hotbed of great cinema in Asia. Lee, of which as you will have noticed, and as you will continue to notice, I managed to recover a large part of his production thanks to the pandemic, is one of the great realities, and this film is probably his masterpiece, to this day. A look without discounts and without shame on disability, hard and demanding, but undoubtedly beautiful. The two main actors are extraordinary. Don't miss it.
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