No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20210224

Rullo

Rat-A-Tat-Tat! - Dale Crover (2021)


Lo so, pregi e difetti del mio approccio verso le recensioni musicali, seppure non sia ancora convinto si possano considerare tali, è fare esattamente il contrario di quello che vorrebbe il giornalismo in quanto tale: personalizzarle, dire qualcosa di me anziché del soggetto "giudicato". Oggi parliamo di Dale Crover, nato ad Aberdeen, Washington, USA, nell'ottobre del 1967. Se non sapete chi sia, dovreste semplicemente informarvi. Fondamentalmente un grande batterista rock, suona anche la chitarra e canta, ed è più conosciuto per aver suonato in studio (ma una volta anche live) su alcune tracce dei Nirvana (su Bleach ed Incesticide), che per la sua lunghissima militanza nei Melvins, e per aver partecipato ad alcuni progetti di Mike Patton (Fantomas e Peeping Tom), ma la sua discografia è sterminata, ed il suo stile alla batteria inimitabile (non dovrei dirlo, ma ho suonato il concerto con più spettatori della mia vita in slip, in suo onore - suonò così nel 1994, con i Melvins in apertura ai Nirvana nella data di Modena). Questo album, dal titolo onomatopeico, è il secondo a suo nome, e ricorda un po' i Mudhoney ancora più minimali, sotto marijuana. Naturalmente, questo è semplicemente un riferimento molto grossolano, la musica di Dale in questo album è una sorta di rock sperimentale, un grosso vaffanculo a qualsiasi etichetta, un enorme "faccio quel che cazzo mi pare". Divertente, intrigante, spiazzante. Dale Crover, signore e signori.
I know, the strengths and weaknesses of my approach to musical reviews, even if I am not yet convinced they can be considered as such, is to do exactly the opposite of what journalism as such would like: personalize them, say something about me rather than the subject "judged" ". Today we are talking about Dale Crover, born in Aberdeen, Washington, USA, in October 1967. If you don't know who he is, you should simply inquire. Basically a great rock drummer, he also plays the guitar and sings, and is more known for playing in the studio (but once also live) on some Nirvana tracks (on Bleach and Incesticide), than for his very long militancy in the Melvins, and for having participated in some projects of Mike Patton (Fantomas and Peeping Tom), but his discography is endless, and his style on drums inimitable (I shouldn't say it, but I played the concert with the most spectators of my life in panties, in his honor - he played like this in 1994, with the Melvins opening to Nirvana gig in Modena, Italy). This album, with an onomatopoeic title, is the second to his name, and is somewhat reminiscent of even more minimal Mudhoney, under marijuana. Of course, this is just a very crude reference, the music of Dale on this album is a kind of experimental rock, a big fuck you to any label, a huge "I do whatever the fuck I want". Funny, intriguing, unsettling. Dale Crover, ladies and gentlemen.

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