The Agony & Ecstasy of Watain - Watain (2022)
Storica band svedese della quale non mi sono mai "occupato", famosa per le loro liriche sataniste ed i loro concerti spettacolari, pieni di fuochi d'artificio, candele, rituali satanici, carcasse di animali e perfino piogge di sangue animale sugli spettatori, si formano in Svezia nel 1998, ed in alcune occasioni sono stati accusati di essere nazisti, in seguito ad alcuni accadimenti, commentati dalla band inizialmente in modo molto vago, mentre più di recente, il bassista, cantante e principale autore delle loro liriche Erik Danielsson, ha rilasciato dichiarazioni più chiare che ribadiscono le loro convinzioni sataniste, ma dissociandosi categoricamente dal nazional socialismo e dall'estrema destra in genere. Hanno leggermente modificato il loro approccio musicale, nel corso della loro lunga carriera, incorporando elementi di classic heavy metal, doom e perfino progressive; sono stati in tour con band importanti, ed in più occasioni hanno palesato il fatto di essere stati influenzati da Bathory, Mayhem, Mercyful Fate e dagli storici italianissimi Death SS. Per concludere le informazioni generali, è bene sottolineare che tre membri fondatori sono tutt'ora nella band, dal 1998, anche se il batterista Håkan Jonsson non si esibisce più dal vivo. Il loro settimo album, del quale parliamo oggi, è un ottimo prodotto, come dicevamo poc'anzi, non solo black metal. Conserva l'approccio selvaggio del black metal scandinavo, ma con una produzione ed un suono moderno, ed abbraccia influenze plurime nella composizione. Il risultato è brutale e complesso, sicuramente non coinvolgente come le loro esibizioni dal vivo, ma decisamente, prova ad amplificare la sensazione di star ascoltando "solo" un disco di black metal.
Historical Swedish band that I have never "dealt" with, famous for their satanist lyrics and their spectacular concerts, full of fireworks, candles, satanic rituals, animal carcasses and even showers of animal blood on the spectators, yes formed in Sweden in 1998, and on some occasions they have been accused of being Nazis, following some events, commented by the band initially in a very vague way, while more recently, the bassist, singer and main author of their lyrics Erik Danielsson, has made clearer statements reaffirming their Satanist beliefs, but categorically dissociating from national socialism and the far right in general. They have slightly modified their musical approach over the course of their long career, incorporating elements of classic heavy metal, doom and even progressive; they have been on tour with important bands, and on several occasions they have revealed the fact that they have been influenced by Bathory, Mayhem, Mercyful Fate and the very Italian historians Death SS. To conclude the general information, it should be noted that three founding members are still in the band, since 1998, even though drummer Håkan Jonsson no longer performs live. Their seventh album, which we are talking about today, is a great product, as we said earlier, not just black metal. It retains the wild approach of Scandinavian black metal, but with a modern production and sound, and embraces multiple influences in the composition. The result is brutal and complex, certainly not as engaging as their live performances, but definitely, it tries to amplify the feeling of listening to "only" a black metal record.
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