brividi

Ci sono delle cose che ci mettono i brividi, ma non per metafora, per davvero. A me succede spesso con la musica. Non l'ho mai discussa con nessuno questa cosa, anche se so per certo che molti appassionati come me hanno delle sensazioni forti, ascoltando la musica che piace a loro.

E' una sensazione di catarsi, ma anche uno di quei momenti dove ti senti piccolo piccolo, davanti alla grandezza di qualche nota che riesce a darti una specie di estasi. E, badate bene, non sto parlando di musicisti classici o inni nazionali.

Tra l'altro, non è che tutta una canzone mi dia la stessa sensazione. Ci sono momenti, momenti precisi, e la cosa incredibile è che ogni volta che sento quel passaggio ho la stessa sensazione di annientamento, piacere, dolore, commozione, godimento, tutto insieme.

Faccio degli esempi precisi, due pezzi che mi è capitato di ascoltare stamattina mentre lavoravo. Il primo è Don't Give Up di Peter Gabriel cantato in coppia con Kate Bush.

Ecco, quando Gabriel rientra e si alza di tono cantando

’got to walk out of here

I can’t take anymore

going to stand on that bridge

keep my eyes down below

whatever may come

and whatever may go

that river’s flowing

that river’s flowing

io muoio e rinasco. Come un neonato, per un decimo di secondo non so più chi sono e dove sono.

Altro esempio. Footsteps dei Pearl Jam. Quando Vedder, in maniera sempre molto sofferente, canta

ooooohh I got scratches,

all over my arms

one for each day,

since I fell apart

I did...oh,

what I had to do,

if there was a reason,

it was you

beh, io rivedo tutte le persone che ho amato, e dalle quali non sono stato ricambiato, oppure quelle che mi hanno ricambiato ma con le quali è finita, e le amo di nuovo ancora una volta.

Lo so. Come si dice per battuta, fatti vede'.....ma da uno bravo!!!