Cristina Dona’ + L’Aura, 29/06/2005, La Spezia, Centro Allende, Pop-eye Festival
Sta diventando una costante. Che sia l’eta’? Ero curiosissimo di vedere L’Aura, e quando arrivo, complice la sicurezza che tanto in Italia e soprattutto i concerti, non cominciano mai in orario, L’Aura sta eseguendo il penultimo pezzo. Segue Radio Star e poi chiude. Timida, in questo somiglia ad Elisa, ma con una voce grandissima. C’e’ lei alla enorme tastiera e un chitarrista che la accompagna in acustico. Un peccato davvero essere arrivato tardi, mi faro’ perdonare la prossima volta. Le portero’ dei fiori, magari.
Devo aver beccato la serata sfigata qui a questo nuovo Pop-eye, che ha un discreto cartellone per essere al debutto. Sia il palco piccolo, dove suonano stasera, sia quello grande, non sono granche’; inoltre il pubblico mi pare piu’ da festa paesana che da festival di nicchia. Mi viene voglia di andarmene, ma quando Cristina sale sul palchetto, accompagnata da Stefano Carrara (basso, tastiere e cori) e Cristian Calcagnile (batteria e percussioni), e attacca Nido e a ruota L’ultima giornata di sole, alla quale, tra l’altro, unisce Dear Prudence della Morissette, con questi nuovi arrangiamenti dolci e soffusi, mi dimentico di tutto e rimango. Invisibile e In fondo al mare dall’ultimo ‘’Dove sei tu’’, ormai datato, anche se come sapete ne e’ uscita una versione inglese, e anche la seguente Piccola faccia dal bellissimo esordio ‘’Tregua’’, che, pensate, data 1997, traggono giovamento dagli arrangiamenti dell’occasione. Superfluo dire che Cristina suona la chitarra acustica.
Un po’ peggio, con arrangiamenti ‘’elettronici’’ e senza la chitarra di Cristina, Terapie, Volevo essere altrove e la prima parte di The Truman Show, prima di esplodere. Discrete Triathlon e Salti nell’aria.
Nonostante non mi piaccia quando cerca di fare l’intrattenitrice, devo dire che questa sera strappa diverse risate e applausi; anche lei si rende conto della platea un po’ cosi’, e riesce a conquistarla poco a poco. Chiede esplicitamente ai musicisti di lasciarle il palco, per eseguire due pezzi ‘’egoistici’’: Nel mio giardino, bellissima, e Stelle buone, che dedica a Matteo, uno spettatore che l’aveva gia’ chiesta prima (gli chiede apertamente il nome). Grandi emozioni, me lo sono gia’ ripetuto tante volte, fin dal suo debutto. La Dona’ ha una voce splendida, versatile e la usa benissimo.
Rientrano i musicisti, ed e’ Un giorno perfetto che sembra chiudere la serata. Ed invece non e’ finita. Cristina risale sul palco da sola con la chitarra, ed e’ indecisa su quali pezzi fare; nonostante le dicano di farne uno, ne fa due. E allora, prima dice di voler fare How deep is your love, poi decide per una bella versione di Brass in Pocket dei Pretenders di Crissy Hinde, e subito dopo chiude con la splendida Goccia.
Ringrazio ancora una volta Cristina dentro di me, e vado.
C’e’ un’altra giornata d’amore da preparare.
Sta diventando una costante. Che sia l’eta’? Ero curiosissimo di vedere L’Aura, e quando arrivo, complice la sicurezza che tanto in Italia e soprattutto i concerti, non cominciano mai in orario, L’Aura sta eseguendo il penultimo pezzo. Segue Radio Star e poi chiude. Timida, in questo somiglia ad Elisa, ma con una voce grandissima. C’e’ lei alla enorme tastiera e un chitarrista che la accompagna in acustico. Un peccato davvero essere arrivato tardi, mi faro’ perdonare la prossima volta. Le portero’ dei fiori, magari.
Devo aver beccato la serata sfigata qui a questo nuovo Pop-eye, che ha un discreto cartellone per essere al debutto. Sia il palco piccolo, dove suonano stasera, sia quello grande, non sono granche’; inoltre il pubblico mi pare piu’ da festa paesana che da festival di nicchia. Mi viene voglia di andarmene, ma quando Cristina sale sul palchetto, accompagnata da Stefano Carrara (basso, tastiere e cori) e Cristian Calcagnile (batteria e percussioni), e attacca Nido e a ruota L’ultima giornata di sole, alla quale, tra l’altro, unisce Dear Prudence della Morissette, con questi nuovi arrangiamenti dolci e soffusi, mi dimentico di tutto e rimango. Invisibile e In fondo al mare dall’ultimo ‘’Dove sei tu’’, ormai datato, anche se come sapete ne e’ uscita una versione inglese, e anche la seguente Piccola faccia dal bellissimo esordio ‘’Tregua’’, che, pensate, data 1997, traggono giovamento dagli arrangiamenti dell’occasione. Superfluo dire che Cristina suona la chitarra acustica.
Un po’ peggio, con arrangiamenti ‘’elettronici’’ e senza la chitarra di Cristina, Terapie, Volevo essere altrove e la prima parte di The Truman Show, prima di esplodere. Discrete Triathlon e Salti nell’aria.
Nonostante non mi piaccia quando cerca di fare l’intrattenitrice, devo dire che questa sera strappa diverse risate e applausi; anche lei si rende conto della platea un po’ cosi’, e riesce a conquistarla poco a poco. Chiede esplicitamente ai musicisti di lasciarle il palco, per eseguire due pezzi ‘’egoistici’’: Nel mio giardino, bellissima, e Stelle buone, che dedica a Matteo, uno spettatore che l’aveva gia’ chiesta prima (gli chiede apertamente il nome). Grandi emozioni, me lo sono gia’ ripetuto tante volte, fin dal suo debutto. La Dona’ ha una voce splendida, versatile e la usa benissimo.
Rientrano i musicisti, ed e’ Un giorno perfetto che sembra chiudere la serata. Ed invece non e’ finita. Cristina risale sul palco da sola con la chitarra, ed e’ indecisa su quali pezzi fare; nonostante le dicano di farne uno, ne fa due. E allora, prima dice di voler fare How deep is your love, poi decide per una bella versione di Brass in Pocket dei Pretenders di Crissy Hinde, e subito dopo chiude con la splendida Goccia.
Ringrazio ancora una volta Cristina dentro di me, e vado.
C’e’ un’altra giornata d’amore da preparare.
foto tratta da http://vitadatarlo.splinder.com/archive/2005-08
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