No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080420

stupri e politica


Da Liberazione di oggi


Alemanno all'attacco. Rutelli insegue: bracciali allarmati per le donne
Stupro di una ragazza a Roma
E come per Giovanna Reggiani
scatta la speculazione-sicurezza

Checchino Antonini
Doveva scendere alla stazione successiva. Ma ha sbagliato fermata. Era mezzanotte di giovedì, e quello da cui era scesa era l'ultimo treno. Alla fermata di La Storta, nord estremo di Roma, sulla Cassia, ha trovato un maschio che l'ha minacciata con un coltello, l'ha trascinata nella campagna circostante. Poi ha sentito il coltello nella pancia quando ha cercato di divincolarsi e quel maschio l'ha violentata finché non sono arrivati i carabinieri a catturarlo, avvertiti da due persone che s'erano accorte di tutto. Lei è finita in ospedale, se la caverà. Lui, sequestro di persona e violenza sessuale aggravata, è a Regina Coeli. Fuori, ma soprattutto dentro le mura domestiche, la violenza patriarcale sessista continua a colpire.La vittima di La Storta ha 31 anni, è africana del Lesotho, in Italia con la famiglia, suo padre è addetto all'ambasciata. Studia alla Sapienza e non parla italiano. Ai militari dell'Arma ha raccontato il suo incubo in inglese. Il maschio che l'ha violentata ha 37 anni, è rumeno, le agenzie precisano che non è rom, vive nelle baracche della campagna romana. E' rumeno. E questo basta ad Alemanno, aspirante sindaco di Roma, a otto giorni dal ballottaggio con Rutelli, per recarsi nel luogo dell'aggressione con lo stesso stuolo di cronisti e telecamere che seguì il suo capo, Fini, in un sopralluogo simile quando un altro maschio, anche lui rumeno, uccise una donna romana, Giovanna Reggiani, in circostanze simili: una stazione di periferia, male illuminata, vicina a una baraccopoli miserrima. Tanto basta per rubricare la violenza sessuale al più ambiguo capitolo sicurezza impregnato di razzismo, di orrore dei penultimi della società per gli ultimi. La discutibile equazione si completa cucendo (lo hanno fatto immediatamente media e politici) lo stupro di La Storta all'omicidio di una anziana, strangolata a 81 anni per rubarle i risparmi che aveva in casa. L'hanno trovata al piano terra di un appartamento popolare a Roma in via della Moschea. Sul pavimento, tra la cucina e la sala da pranzo, c'era un laccio di nylon, l'arma del delitto. Ogni stanza era a soqquadro. Così, sulla pelle di una donna, ancora una volta, si consuma la competizione politica tra partiti di maschi che si accusano reciprocamente di ignorare la questione della sicurezza. «Ma non chiamano lo stupro col suo nome», spiega a Liberazione Olivia, specificando di non essere rappresentativa di nulla ma di far parte del percorso della manifestazione di donne del 24 novembre scorso: «Ancora una volta è un caso di violenza di un uomo su una donna ma si applica la stessa logica che si è prodotta con l'omicidio Reggiani: noi quella logica la rifiutiamo perché la violenza avviene quasi sempre in famiglia, da parte degli uomini vicini, non è messa in atto da chi è marginale ma è inscritta nella cultura patriarcale. Così si occulta la violenza sulle donne e ci viene tolta la parola, veniamo vittimizzate e restiamo oggetti comunque, di una violenza come di un discorso politico». E il discorso è quello del leghista Castelli convinto di dover difendere la «nostra società da questa orda dei barbari». Il suo collega di partito, Calderoli, tuona sulle complicità della politica con i clandestini che controllerebbero il territorio. Una tiritera che gli ha fruttato parecchio alle ultime elezioni e che sarà tradotta nell'ennesimo pacchetto sicurezza che lui vorrebbe scrivere entro due mesi dall'insediamento del nuovo governo. Amato, ministro di polizia uscente, rivendica il suo pacchetto sicurezza chiesto e ottenuto da Veltroni dopo l'omicidio Reggiani. Spianare i campi nomadi e dotare ogni donna di bombolette spray per l'autodifesa: è la ricetta di un deputato capo dei giovani padani, Grimoldi, che ignora quanto quegli spray siano inutili per l'80-90% degli stupri, 13 al giorno, in media, messi in atto da padri, mariti, fratelli e fidanzati. Nel 2007 ne sono stati accertati 4663 contro i 4694 dell'anno prima. Il catalogo della demagogia è sempre lo stesso e bipartisan: espulsioni facili, immediatezza e certezza della pena con una punta di ridicolo quando dal Pd si ricorda ad Alemanno che fu il governo Berlusconi, in cui era ministro, a far entrare 150mila rumeni in Italia. Singolare che se uno stupro avviene a Milano (come l'altroieri) sia colpa del governo di centrosinistra, se accade a Roma sia colpa del sindaco di centrosinistra. Ma Pollastrini (Pd)non sembra poi così lontana dalla collega di An Saltamartini. «Alemanno la smetta di cercare di smuovere le pance dei cittadini con atti di sciacallaggio su eventi drammatici», dice Massimiliano Smeriglio, segretario romano del Prc, solidarizzando con la ragazza violentata.«A Roma una donna su tre è vittima di violenza fisica o sessuale, fuori e dentro casa - dice Patrizia Sentinelli, coordinatrice romana della Sinistra l'Arcobaleno - la politica non strumentalizzi e si metta al lavoro, sulla scia di quanto fa da anni la Casa Internazionale delle Donne». Tra le proposte:illuminazione dei quartieri e un Centro Antiviolenza in ogni municipio. Rutelli, in serata, annuncia più videosorveglianza alla Storta, il potenziamento della copertura della rete dei cellulari nelle stazioni (e in tutti i tragitti di metro e treni) e una «sperimentazione calibrata» di «braccialetti di segnalazione del pericolo destinati, ad esempio, a donne che percorrono da sole zone isolate».

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