Nelson - Paolo Conte (2010)
Dopo quasi una ventina di dischi e una manciata di raccolte, il rischio di coverizzare se stessi c'è. Ed è quello che, mi pare, accade a Paolo Conte in Nelson. Con tutto il rispetto che gli si deve, questo suo ultimo lavoro, strombazzato dai mollica di turno, risulta piuttosto noioso e senza mordente.
Nonostante i cantati in spagnolo, francese e perfino napoletano, oltre che in italiano, il suo jazz infarcito (sia letto nell'accezione positiva) di un po' di tutto, e quel suo stile ormai ben piantato nell'immaginario collettivo da grandi ed indimenticabili pezzi del passato, non trovo altro da aggiungere.
Deludente.
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