No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110105

calci in culo


Kick-Ass - di Matthew Vaughn (2011)


Giudizio sintetico: da vedere (3/5)

Giudizio vernacolare: boia vella bimba lì pare tommicche


Dave Lizewski è un giovane perdente, un totale sfigato. Vagamente brufoloso, capelli arruffati, vestito come capita, ha due soli amici, altrettanto sfigati, e nella high school che frequenta non lo considera nessuno. La morte della madre non cambia di una virgola la sua vita: dialoghi monosillabici col padre, colazione coi cereali, arrapamento sulla professoressa con le tette grandi, dialoghi ma soprattutto masturbazione compulsiva su internet. E' talmente innamorato di Katie, e lei è talmente indifferente nei suoi confronti, che passa da una figuraccia all'altra. E' però appassionato di comics, ed un bel giorno, dopo attenta riflessione, aiutata dalla generale indifferenza verso il crimine, la violenza, i soprusi che quotidianamente dominano la metropoli in cui vive, decide che può diventare un supereroe. Si compra un bel costume on-line, e si autonomina Kick-Ass. La partenza non è delle migliori, ma Youtube di questi tempi ti può cambiare la vita...


Film del quale si parla già da un po' (è uscito un po' in tutto il mondo tra aprile e settembre del 2010), che pareva non trovare una distribuzione in Italia, ma che, pare, uscirà il 25 febbraio distribuito dalla Eagle Pictures, è un sorprendente divertissement politicamente scorrettissimo, che potrebbe portarsi dietro le polemiche pure nel nostro ingessato paese. Sorprendente, almeno per me, visto che l'opera prima di questo regista londinese, Layer Cake (in Italia, non si sa perché, fu The Pusher), non mi piacque granché. Ai tempi si notava che aveva avuto a che fare con Guy Ritchie (anche lui, non immune da critiche), ultimamente è stato produttore di Harry Brown, dopo The Pusher ha diretto Stardust, ma questo Kick-Ass ha davvero qualcosa in più.

Tratto da una serie di fumetti scritta da Mark Millar e disegnata da John Romita Jr., il film viaggia sempre ai limiti del grottesco, è molto violento e, visto da dove proviene parte di tutta questa violenza, molto provocatorio; al tempo stesso, dipinge un protagonista ingenuo, buono e delicato, che fa tenerezza ma soprattutto, fa ridere di gusto.

Coloratissimo, spesso scuro (gran parte dell'azione si svolge di notte) ma non oscuro, quasi fosse una parodia di un Batman quando si prende troppo sul serio, la regia di Vaughn è muscolare e funambolica ma mai troppo sopra le righe, come si dice, funzionale alla storia. Equilibrata e misurata, nonostante il film sia, alla fine, anche un film d'azione, azione comica ma azione. Aggiungerei impeccabile, per come l'ho vista io.

Gli attori, adesso. Per prima cosa, voglio dire, visto che siamo dalle parti delle rivalutazioni, che non avevo mai apprezzato Nicolas Cage come in questo film. La sua parte è limitata, ma si fa benvolere, nonostante il suo Damon Macready/Big Daddy sia uno spietato vigilante. Grande, come sempre, Mark Strong, qui nei panni del cattivo Mark D'Amico, bravissimo Aaron Johnson, che dopo questa parte (Dave Lizewski/Kick-Ass) e il suo giovane John Lennon in Nowhere Boy, nonostante la giovane età, ci fa già dire che è adatto a qualsiasi parte, straordinaria, davvero, Chloe Moretz (Mindy Macready/Hit-Girl), 13 anni appena e già un numero impressionante di film e telefilm alle spalle [(500) Giorni insieme, Amityville Horror (il remake del 2005), My Name Is Earl, Desperate Housewives, Dirty Sexy Money), qui mattatrice assoluta. Citazione per Michael Rispoli (Big Joe), particina che spicca.

Film scorretto e provocatore, come detto, che diverte e spiazza. Aggiungerei: finalmente un film su un supereroe che non annoia.

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