No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110126

Cetto


Qualunquemente - di Giulio Manfredonia (2011)

Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)

Giudizio vernacolare: risamaro



Cetto La Qualunque torna in Calabria, la sua terra, dopo alcuni anni di latitanza in Sud America. Nonostante sia sposato con Carmen, e abbia avuto da lei il figlio Melo, si è fatto un'altra famiglia: Cosa (nome semplice, affibbiatole da Cetto, visto che quello vero è troppo lungo), una splendida ragazza mulatta brasiliana, e la figlia di lei, della quale Cetto non è ancora riuscito a capire il nome. Il fido Pino lo accoglie all'aeroporto, e lo ragguaglia sulla situazione; poco dopo, lo faranno anche gli amici.

Cetto è un imprenditore che ama u pilu sopra ogni cosa, e disprezza la legalità. La morsa stringente della legge (sono arrivati a chiedere al suo commercialista di pagare le tasse!), e la candidatura a sindaco, nella sua cittadina, dell'eterno rivale, il maestrino dal basso profilo De Santis, insieme alla spinta del suo entourage, lo convince, dopo lunga riflessione (con donna a pagamento), a "salire in politica": anche Cetto si candida a sindaco.


E' con sommo dispiacere, che prendo atto dell'ennesimo passo falso cinematografico del grandissimo Antonio Albanese. Lo dico nei giorni in cui probabilmente, in Italia, si è trovata la chiave di volta per fare grandi incassi: infatti, questo film ha battuto il record di incassi nel primo weekend di uscita, stabilito poche settimane prima da Che bella giornata (di Gennaro Nunziante, con Checco Zalone). Come si sa, non sempre, per non dire quasi mai, gli incassi vanno di pari passo con la qualità artistica di un prodotto. Anche questo è un caso di quelli.

Albanese porta al cinema uno dei suoi personaggi più famosi, tra l'altro, un personaggio che, come gli è accaduto spesso, ha precorso i tempi. Cetto La Qualunque è una caricatura del politico italiano medio (ma non solo medio), che agisce in uno scenario sudista a dir poco indovinato, anche se, appunto, caricaturale. Personaggio, quindi, straordinario, con battute fulminanti e tic tipici dei personaggi di Albanese, negli anni delle sue apparizioni televisive, aveva già in pratica detto tutto quello che aveva da dire, e raccontato già la sua storia.

Non c'è, per cui, nessuna sorpresa, nell'assistere a Qualunquemente, e non ci sono neppure grasse risate, visto che le battute sono stantìe, non perchè brutte, ma perché già conosciute e mandate a memoria.

La regia del fido Manfredonia, che era già stato regista di Albanese per E' già ieri, è da minimo sindacale, ma è la sceneggiatura il punto debole del film: praticamente inesistente. Come sempre, il problema di un comico, pur bravo, al cinema, è che il film diventa un susseguirsi di gag praticamente legate tra di loro da una trama esilissima, che non coinvolge, non emoziona, non smuove nessuna corda, anche in questo caso, visto che si parla di politica, seppur in modo caricaturale, perché si conosce già il personaggio e la sua "filosofia". Ed è un peccato, perché sappiamo bene che Albanese è anche un bravo attore. Solo che la dimensione del cinema, ai suoi personaggi, anche i migliori, non riesce a risultare consona, sempre a causa di un difetto di fluidità della storia.

Altra occasione mancata.

4 commenti:

exit ha detto...

Mi risulta che sia l'unico film italiano - fuori concorso - presente alla prossima Berlinale. Che tristezza.

jumbolo ha detto...

pare di si, e ho sentito la notizia proprio poco prima di vederlo (anche se il giorno prima ho visto due bei film dei quali parlerò nei prossimi giorni). ripeto, è un dispiacere perchè albanese è bravo anche come attore, ma continua a voler portare sul grande schermo i suoi personaggi senza uno straccio di storia, e non si rende conto che è evidente che è inutile inventarsene una strampalata e stiracchiata pur di fare un film. vabbè, c'è di peggio....

cipo ha detto...

Visto ieri sera per mancanza di alternative cinematografiche; concordo col giudizio di mediocrità.

jumbolo ha detto...

urca. ma in UK?