Da Wikipedia:
A seguito dell'attacco giapponese a Pearl Harbor, Franklin Delano Roosevelt (foto) autorizzò (Executive Order 9066) nel febbraio 1942 l'internamento in campi dedicati degli individui di origine giapponese residenti nella zona militare del Pacifico, indipendentemente dalla cittadinanza. Se le motivazioni addotte furono quelle di sottrarre la riconoscibile minoranza giapponese all'isteria collettiva seguita all'attacco a sorpresa dell'impero giapponese, lo scopo reale era l'allontanamento di potenziali spie dalla costa occidentale, in cui si stava organizzando il contrattacco. 117.000 persone, due terzi cittadini americani, donne e bambini inclusi, furono deportati nei campi di Tule Lake (California), Minidoka (Idaho), Manzanar (California), Topaz (Utah), Jerome (Arkansas), Heart Mountain (Wyoming), Poston (Arizona), Granada (Colorado) e Rohwer (Arkansas). Finita la guerra i campi furono sgomberati, ma non tutti preferirono tornare alla propria città di provenienza.
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4 commenti:
E dove andarono?!
presumo in altre città
I "nissei" figli di giapponesi, ma nati in Usa, si arruolarono in massa
nell'esercito americano per combattere ai fronti dell'asse "ro(roma)ber(berlino)to(tokyo)" è dimostare la loro fedeltà gli stati uniti nel periodo finale della guerra.
Grazie molto per averci segnalato
Gianluca&Kanako
youkosoitalia.net
grazie a voi!ciao
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