No Direction Home - di Martin Scorsese 2005
Giudizio sintetico: da vedere
Parafrasando il riassunto della trama sulla scheda di http://www.imdb.com/, una cronaca della curiosa evoluzione di Bob Dylan tra il 1961 e il 1966, da folk singer a cantante di protesta, da "voce di una generazione" a rock star.
Quasi 4 ore di documentario per sviscerare circa 5 anni di una carriera che dura da 48. Era necessario? Si. Perchè ci sono gli elementi per riuscire non a capire, ma almeno a provare ad entrare nel mondo di Robert Allen Zimmerman, nato a Duluth, Minnesota, il 24 maggio 1941. Il maestro Scorsese si mette al servizio di un altrettanto grande personaggio, usando immagini di repertorio e di altri film su di lui, spezzoni con i quali intervalla un'intervista recente, rivisitando l'infanzia e i primi passi. Quel che ne esce è, definitivamente, la figura di un uomo incasellabile, che ha fatto dell'arte di sfuggire alle catalogazioni il suo lavoro; nel frattempo, ha firmato una serie di canzoni che sono diventate inni, non generazionali, ma universali. Semplicemente, un uomo con un dono grande, che fa finta di non sapere di avere.
Ma, crediamo, lui lo sa benissimo.
Toccanti le testimonianze, in particolare modo quelle di Liam Clancy, Allen Ginsberg e della splendida Joan Baez.
Quasi quattro ore, ma dopo nemmeno un'ora sarete commossi senza accorgervene.
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