No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091127

Phrases and Philosophies for the Young


Phrazes for the Young - Julian Casablancas


Mi sono divertito a leggere qualche recensione in rete, su questo disco. Nella stragrande maggioranza dei casi, più della metà della recensione parla degli Strokes. Ovviamente, Casablancas è il loro cantante. C'è da notare che da questo disco solista si evince quali siano le influenze degli altri sulla loro musica. Sicuramente, Julian è la parte meno rock. Non che, per questo, il suo debutto in solitario sia un disco leggero o pop. O meglio, lo è, entrambe le cose, ma non nel senso negativo delle due definizioni, anche se non sono escluse influenze di ogni tipo, perfino blues (4 Chords of the Apocalypse) o folk (Ludlow St.).

E' interessante, seppur molto breve (40 minuti scarsi, 8 tracce nella versione "normale"); è scarno, ma con arrangiamenti a volte mediamente pomposi, quasi sinfonici (Tourist, Glass); è elettronico, ma non disdegna le chitarre armoniche e armoniose, le tastiere quasi giocattolo (11th Dimension, il singolo, che echeggia la disco anni '70 ma è cantato, as usual, da crooner moderno) ma accattivanti. Inoltre, la ricerca del ritornello catchy è quasi sempre vincente.

Ne esce un lavoro molto gradevole da ascoltare, seppur light. Vedremo cosa ci riserverà il futuro, a proposito di Casablancas e degli Strokes.

1 commento:

sam ha detto...

Abbiamo bisogno di dischi così. E' la mia opinione, o meglio... è l'opinione di chi s'è rotto le palle delle grandi mosse o dei dischi pomposi e studiati a tavolino... e, ahimè, anche il rock è diventato così. Non a caso i miei dischi preferiti degli ultimi tempi sono quelli che durano meno di 40 minuti, con poche tracce ma incisive. Precisi e diretti. Vedi questo e Backspacer. Be', quest'ultimo non piace ai più, soprattutto a chi si aspetta altro dai PJ... da chi si aspetta la svolta... però io non smetto di apprezzarlo appunto per i motivi sopracitati.