No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20201004

Il desiderio universale

The Universal Want - Doves (2020)

E' un piacevole ritorno quello dei mancuniani Doves, inattivi da una decina d'anni (si sono dedicati ad altri progetti musicali), tra l'altro per la solita, storica etichetta londinese Heavenly (se non ho capito male, appoggiandosi alla Virgin). Perché nonostante possano suonare un po' datati, perché si portano dietro un po' di brit-pop, sicuramente sono gli unici che possono provare a non esserlo, essendo stati differenti fin dai loro esordi. Discorso un poco contorto, lo riconosco. Eppure, so che mi avete capito. O forse no. Immaginateveli, se non li aveste mai sentiti, come una specie di Afghan Whigs inglesi, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire, e una voce molto diversa da quella di Dulli, ma certo non da sottovalutare. La verve compositiva mi pare ottima, le dieci tracce dell'edizione standard sono tutte estremamente godibili, con un'atmosfera vagamente malinconica ma al tempo stesso con melodie ariose. Un grandissimo lavoro di basso, dosati innesti di elettronica, begli arrangiamenti. Disco buono, ma dovete essere un po' nostalgici per farvelo piacere.



It is a pleasant come back that of the Mancunians Doves, inactive for about ten years (they have dedicated themselves to other musical projects), among other things for the usual, historic London label Heavenly (if I have not misunderstood, leaning on Virgin). Because although they may sound a bit dated, they can be categorized as a bit of Brit-pop, they are certainly the only ones who can try not to be, having been different since their inception. Speech a little twisted, I recognize it. And yet, you understood me. Or maybe not. Imagine them, if you had never heard them, like a kind of English Afghan Whigs, with everything that could come with it, and a very different voice from Dulli's, but certainly not to be underestimated. The compositional verve seems excellent to me, the ten tracks of the standard edition are all extremely enjoyable, with a vaguely melancholy atmosphere but at the same time with airy melodies. A great bass work, dosed electronic grafts, beautiful arrangements. Good record, but you have to be a little nostalgic to love it.

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