Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il regista teatrale Henrik Vogler, razionale, esigente e autocontrollato, spesso rimane dopo le prove per pensare e pianificare. In questo giorno particolare, Anna torna indietro, apparentemente alla ricerca di un braccialetto. È la protagonista della sua nuova produzione di Il sogno di Strindberg. Parla del suo odio per sua madre (ora morta), un'attrice alcolizzata che era la star preferita e l'amante di Vogler. Vogler si addormenta e sogna, ricordando un giorno in cui la madre di Anna, Rakel, in tarda età, venne dopo le prove per pregarlo di venire nel suo appartamento. Si sveglia e Anna rivela il motivo per cui è tornata: lo spinge a una risposta emotiva, rara per lui, e si manifestano i sentimenti di una giovane donna e di un uomo più anziano.
Se si pensa che è un film per la TV, si capisce che i tempi sono molto cambiati. Detto ciò, un lavoro del Bergman più maturo (anche se avrebbe continuato a dirigere per altri 20 anni), evidentemente molto teatrale, intenso, con due protagonisti superbi, un tipo di film che ha fatto scuola (si pensi solo a Von Trier e a Allen).
If you think it's a TV movie, you understand that times have changed a lot. That said, a more mature Bergman's work (although he would have continued directing for another 20 years), evidently very theatrical, intense, with two superb protagonists, a type of film that made school (think only of Von Trier and Allen).
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