Louise - Michel - di Benoit Delépine e Gustave Kervern 2009
Giudizio sintetico: già un culto
Francia, regione della Piccardia, oggi. Il direttore di una fabbrica dove si assemblano stoffe gioca alla morra cinese col suo vice. Il vice perde sempre. Questa volta però sembra ci sia in gioco qualcosa, qualcosa che il vice, proprio perchè ha perso, deve dire alle dipendenti, tutte donne. Le operaie sono ovviamente molto preoccupate del momento di crisi generale, ma il vice, che in un discorsetto retorico ricorda tutte le rinunce che, negli ultimi anni, sono state sostenute dalla classe operaia (si, esiste sempre e si, le rinunce le ha fatte solo quella classe lì), un discorsetto che pare proprio preannunciare qualcosa di brutto, le informa che la direzione le ha "premiate" con un camice nuovo nuovo, personalizzato col nome di ognuna di loro. Le donne si riuniscono in un locale dopo l'orario di lavoro per festeggiare. Tra di loro non c'è Louise, grossa, goffa, scostante. La stessa sera Louise riceve la visita a casa del vice, che le prende dei soldi e le porta il camice, che non era pronto quando sono stati consegnati gli altri. Ma il nome sul camice non è Louise...
Il giorno seguente, le donne timbrano il cartellino ed entrano in fabbrica...ma la fabbrica è completamente vuota. La produzione è stata "delocalizzata", evidentemente. Si riuniscono ancora nello stesso locale del giorno prima, l'atmosfera è del tutto diversa, chiaramente. C'è anche Louise, stavolta. Una di loro ha parlato col sindacato: l'indennizzo per 20 anni di lavoro si aggira sui 2.000 euro. Una miseria. Non si danno per vinte: ecco che timidamente escono delle proposte per mettere insieme gli indennizzi e costruirsi una nuova opportunità. Ma la proposta che tutte accettano all'istante è, a sorpresa, quella di Louise: assoldare un killer per uccidere il padrone.
Louise, che evidentemente ha un passato poco chiaro, contatta qualcuno che lo fa, o meglio, lo faceva di mestiere, ma scopre che si è ritirato. Il caso le dà una mano. Forse. Conosce casualmente Michel, e lo assolda. Andranno fino in fondo. E ci sarà da ridere...
Andate a vedere questo film insieme a qualcuno con cui di solito vi divertite. Morirete dal ridere. Poi, quando uscirete dalla sala, vi chiederete: di che cazzo abbiamo riso? Qui c'è da piangere!
Film spietato, politicamente scorrettissimo, ma dubito che in questo 2009 ci capiterà di vedere un film così intelligente. Agli appassionati, sembrerà di essere tornati ai tempi dei Monthy Python.
Fotografia che rende molto bene l'idea dei luoghi, dialoghi che sembrano nonsense e invece sono essenziali, amarissime riflessioni sul senso della vita, movimenti di macchina ridotti al minimo ma non per questo non indovinati, buona colonna sonora, ma soprattutto, personaggi indimenticabili e, ve lo assicuro, fantastici. I due protagonisti, ovviamente Louise e Michel, sono degni di Dino Risi, tanto per citare un nome caro ai due registi. Tra l'altro, i nomi non sono scelti a caso: cliccate sul link che vi posto alla fine della recensione (sua una citazione sui titoli di coda, titoli che verrete invitati, prima di quelli di testa, a guardare fino alla fine: c'è un perchè). Splendidi gli attori (curiosità: i due attori che interpretano Louise e Michel sono entrambi anche registi): Yolande Moreau (Louise), che abbiamo visto addirittura ne Il favoloso mondo di Amélie è spietata, Bouli Lanners (Michel), che, tanto per rimanere in tema (stesso regista, Jean-Pierre Jeunet, un regista al quale penserete, visto che il suo Delicatessen è, secondo me, una delle influenze di Delépine e Kervern) abbiamo visto in Una lunga domenica di passioni, fa quasi tenerezza tanto è imbranato. Ma non solo: le operaie sono tutte non professioniste, si vede e va bene così.
Delépine e Kervern, i cui due film precedenti non sono arrivati da noi, hanno idee (strambe) da vendere, e sono sicuro che ci allieteranno ancora in futuro.
Andate a vedere Louise - Michel: se non vi sconvolgerà sono pronto a rimborsarvi il biglietto personalmente.
2 commenti:
me lo segno!
preparati a pagare!!
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