L'editoriale di Internazionale di venerdì scorso, sulla posizione dell'Economist sulla legalizzazione delle droghe. Non avrei mai pensato. Sono ovviamente d'accordo.
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Quando si parla di depenalizzazione delle droghe c'è spesso un malinteso, e si pensa che a chiederla siano quelli che non vedono l'ora di farsi una canna in santa pace. Non è così. La redazione dell'Economist non è esattamente un covo di fricchettoni. Eppure l'austero settimanale britannico sostiene da vent'anni la causa della vendita controllata delle sostanze stupefacenti. Perché la guerra al narcotraffico è fallita. Ne hanno parlato anche Roberto Saviano e Misha Glenny quando si sono incontrati nella nostra redazione. Depenalizzare non è facile, perché tutti i paesi – almeno in Europa – dovrebbero muoversi insieme. Ma è l'unico modo per fronteggiare il traffico di cocaina, che insieme al petrolio è il motore dell'economia contemporanea. E di cui l'Italia, spiegava Saviano, è uno snodo fondamentale: "Salvatore Mancuso, trafficante colombiano di origine italiana, dice sempre che 'la pianta della coca è molto strana: perché ha le foglie in Sudamerica, ma le radici in Italia'".
Giovanni De Mauro
1 commento:
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