No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090410

caramelle dagli sconosciuti


Hard Candy - di David Slade 2005


Giudizio sintetico: da vedere


Hayley ha 13 anni, ma è molto matura per la sua età. Jeff ha un po' più di 30 anni e fa il fotografo, soprattutto di moda. Si conoscono in chat, e un bel giorno decidono di incontrarsi fisicamente. L'incontro va meglio di quanto chiunque potesse pensare: Jeff invita Hayley a casa sua, praticamente lei lo costringe (con le buone) a farlo. Nella sua elegante villa minimalista, Jeff capirà che niente è ciò che sembra.


Film interessante, che per fortuna è salito alla ribalta dopo l'innamoramento globale che gli amanti del cinema hanno subito vedendo Ellen Page in Juno, questo Hard Candy segna il debutto di Slade, proveniente dai videoclip, sul lungometraggio. La sceneggiatura è di Brian Nelson, ed è una parte importante della storia; leggendo la sua filmografia, niente avrebbe fatto supporre che sarebbe riuscito a scrivere una cosa talmente psicologica e scorretta.

Sono comprensibili le critiche che una parte degli spettatori ha mosso al film, e cioè che il personaggio di Hayley è inverosimilmente intelligente, dialetticamente superlativo, e pure straordinariamente forte per una tredicenne, che il finale è leggermente confuso, che ci sono alcuni buchi di sceneggiatura, e, aggiungerei, che al contrario, il personaggio di Jeff risulta inverosimilmente poco reattivo per essere un pedofilo o presunto tale. Ma detto questo, bisogna dare atto al duo Nelson/Slade di aver realizzato un film dove i pregi superano i difetti, e soprattutto che smuove la discussione e inquieta abbastanza, disturbando parecchio senza mostrare alcunché. Aggiungiamoci il fatto che le location sono 3, delle quali 2 usate per pochissimo, e gli attori sono 2, con 3 comparse in aggiunta. In effetti, siamo di fronte ad un film che potrebbe benissimo essere trasformato in un lavoro teatrale (a differenza dei soliti casi, in cui ci troviamo degli adattamenti di piéce teatrali allo schermo), anche se, a ben osservare, a volte i dialoghi, che non sono affatto male, appaiono volutamente "allungati" per "riempire" la scena, forzatamente ripetitiva.

La fotografia è carica, e risulta importante anch'essa ai fini del film.

Naturalmente la cosa che colpisce di più lo spettatore è il ribaltamento dei ruoli, e qui torniamo ad uno dei difetti (per "ribaltarlo", come fa, in fondo, il film): la figura di Hayley deve essere così (inverosimilmente intelligente, dialetticamente superlativa, straordinariamente forte), per essere in grado di ribaltare i ruoli, per far si che Cappuccetto Rosso (ed è inutile che il regista dica che la similitudine è casuale, vedi la scheda di Wikipedia alla voce "curiosità") ...non faccia la fine prevista dalla fiaba (non voglio rovinarvi la sorpresa). E qui si apre un'ulteriore possibilità di discussione sulla "pena" da comminare ai pedofili, che ognuno può interpretare a suo modo: il regista lascia aperta ogni possibilità, se ci fate caso.

Le prove degli attori. Ellen Page (Hayley) è straordinaria, poco da aggiungere. Si mangia (quasi letteralmente) Patrick Wilson (che abbiamo visto di recente nella parte di Nite Owl II in Watchmen), e qui viene da chiedersi quanto questo sia voluto: ripensando al fatto che Hayley risulta troppo furba e Jeff troppo poco smaliziato, è un dubbio lecito.

La regia di Slade risulta ottima nelle inquadrature e nei primi piani, meno efficace nelle (poche) scene in movimento.

A dispetto dei difetti, un film che destabilizza abbastanza.

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