Flesh Tone - Kelis (2010)
C'è chi dopo il divorzio si compra una casa, una macchina nuova, o cambia vita. Kelis, genietto della musica nera (qualche anno fa), promessa mantenuta fino ad un certo punto, esce con un disco nuovo e si butta decisamente verso la disco. Di quella pesa.
Inutile resistere: c'è un rigurgito di discomusic che, in certi momenti, sembra di stare nel '77. Prendiamone atto, noi rockers. E andiamo avanti, che in fondo c'era, e c'è, pure qualcosa di buono.
Kelis fa le cose per bene, ed il disco è breve ma abbastanza inteso. Sceglie fior di collaborazioni, e grazie alla sua sempre validissima voce, esce con un disco che, nel genere, potrebbe funzionare tranquillamente. In alcuni momenti, quelli migliori, tirati [Acapella, Home, 4th Of July (Fireworks), Scream, Brave], la parte centrale del disco, ricorda quasi la Donna Summer del periodo (Giorgio) Moroder (per chi non conoscesse, o non ricordasse: è un complimento, e pure grosso).
Credo sia l'ideale per fare spinning, anche se non sono esperto. Dischetto spiazzante all'inizio, per chi ricordava un'altra Kelis. Ma tutti hanno bisogno di cambiare, ogni tanto.
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