No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100713

Yadon Ilaheyya


Intervento divino - di Elia Suleiman 2002


Giudizio sintetico: da vedere (4/5)

Giudizio vernacolare: boia, 'iamatela vita dé


Un film incessante. Incessante come l'odio tra israeliani e palestinesi.

Un film di parte, ma emozionante, perchè si ride di situazioni grottesche, e ci si intristisce immediatamente dopo, come si intristiscono gli occhi del protagonista (che è pure il regista, il palestinese Elia Suleiman, una vera faccia alla Buster Keaton) durante gli interminabili minuti passati al parcheggio del check point tra Ramallah e Gerusalemme, teatro degli incontri amorosi con la sua amata e "muro" di divisione che ostacola il loro amore; occhi che parlano una lingua triste e silenziosa sia quando l'amata non si presenta più, sia quando assiste a spettacoli vergognosi da parte dei militari israeliani.

Un film pesante come le pietre dell'Intifada (pesanti metaforicamente); un film lento, molto lento, ma che, vi assicuro, non ce la farà ad annoiarvi.

Tutto ha un senso, anche se apparentemente non sembra, dalle esilaranti scene iniziali, all'amore tra i due estrinsecato solo in un sensuale balletto tra le loro mani, agli stacchi improvvisi delle scene, al "duello" al semaforo tra il protagonista e un israeliano, al seme di albicocca gettato dal protagonista dal finestrino che fa esplodere un carro armato, all'inserto musical-ninja con la protagonista trasformata in super-eroina (lo scudo finale è a forma di stato palestinese).

Un film, per usare un luogo comune, che andrebbe fatto vedere nelle scuole.

Per insegnare che l'odio non ci fa affatto vivere meglio.

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