Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Nell'ottobre del 1973, il Mossad riceve informazioni che lasciano intendere che Egitto e Siria si stanno preparando a lanciare una campagna militare contro Israele, informazioni che vengono prontamente trasmesse al primo ministro israeliano, Golda Meir. Golda non tiene conto delle informazioni, sottolineando la sua incapacità di avviare un contropiano senza il supporto del suo ministro della Difesa, Moshe Dayan, anch'egli altrettanto speculativo. Il 6 ottobre, giorno di Yom Kippur, la cerchia ristretta di Golda la informa che l'Egitto ha ammassato un'ingente forza di fronte al Canale di Suez, concludendo che le ostilità sarebbero iniziate entro il tramonto. Pur rendendosi conto del ritardo nella preparazione adeguata, Golda si rifiuta di effettuare una mossa preventiva, ordinando invece una mobilitazione parziale per affrontare la minaccia; tuttavia, l'attacco inizia presto, cosa che la sorprende. Altrove, Dayan, che era stato inviato a ispezionare le alture del Golan, è inorridito nello scoprire che la Siria ha lanciato un attacco completo contro le truppe israeliane impreparate. Stordito, tenta di dimettersi, ma Golda lo dissuade, nonostante ciò, perde la fiducia in lui. (Wikipedia)
Sempre difficile parlare di opere che implicano l'eterno conflitto israelo-palestinese (in questo specifico caso, israelo-arabo); fatta questa doverosa premessa, il film è buono, tecnicamente (fu candidato all'Oscar per il miglior trucco), a livello di storia e montaggio (un bel ritmo). Bene il cast, al netto di alcune polemiche, tutto sommato sterili (è stata criticata la scelta di Helen Mirren - grandiosa, come sempre - perché non ebrea). Senza per forza dire che, in fondo, il film è comunque propaganda israeliana, sarei curioso di vedere, sulla guerra del Kippur, la versione araba.
It's always difficult to talk about works that involve the eternal Israeli-Palestinian (in this specific case, Israeli-Arab) conflict; with this necessary premise, the film is good, technically (it was nominated for an Oscar for Best Makeup), in terms of story and editing (nice pacing). The cast is good, despite some rather pointless controversies (the casting of Helen Mirren—great, as always—has been criticized for not being Jewish). Without necessarily saying that, ultimately, the film is Israeli propaganda, I'd be curious to see the Arab version of the Yom Kippur War.

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