Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Un ritratto intimo del cantautore spagnolo Joaquín Sabina senza la sua caratteristica bombetta, di notte e con malizia premeditata. (imdb.com)
Per chi non è pratico di cultura contemporanea latino-americana, Joaquín Ramón Martínez Sabina, musicista, cantante, poeta, nativo di Úbeda, in Andalusia, Spagna, è una istituzione. 76 anni discretamente portati (a dispetto di un ictus e una depressione), opinioni forti su tutto, giovinezza militante durante il franchismo, opposta al padre, commissario di polizia locale, che nel 1968 ricevette l'ordine di arrestarlo per la sua appartenenza al Partito Comunista spagnolo, è un personaggio che merita senza dubbio un documentario. Il regista madrileno (I lunedì al sole) è stata una scelta molto interessante, ed il risultato è un'opera intrigante e piacevolissima, che può servire anche a chi non conosce il personaggio.
For those unfamiliar with contemporary Latin American culture, Joaquín Ramón Martínez Sabina, musician, singer, and poet, a native of Úbeda, Andalusia, Spain, is an institution. At 76, despite everything in an acceptable shape (despite a stroke and depression), with strong opinions on everything, and a militant youth during Franco's rule, in opposition to his father, a local police commissioner who in 1968 was ordered to arrest him for his membership in the Spanish Communist Party, he is undoubtedly deserving of a documentary. The Madrid-born director (Mondays in the Sun) was a very interesting choice, and the result is an intriguing and highly enjoyable work, which can be useful even for those unfamiliar with the character.

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