No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20251030

Liberty Valance

The Man Who Shot Liberty Valance - Di John Ford (1962)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)


Verso la fine del XX secolo, il senatore statunitense Ransom "Ranse" Stoddard e sua moglie Hallie arrivano a Shinbone, una città di frontiera in uno stato occidentale senza nome, per partecipare al funerale di Tom Doniphon. Quando il giornalista del quotidiano locale gli chiede perché un senatore dovrebbe partecipare al funerale di un povero allevatore, Stoddard risponde con un racconto che riporta indietro di 25 anni. Entrato nel territorio allora non incorporato come giovane avvocato, Ranse viene picchiato e derubato dal famigerato fuorilegge Liberty Valance e dalla sua banda. Tom Doniphon e il suo tuttofare, Pompey, trovano Ranse e lo portano a Shinbone, dove la fidanzata di Tom, Hallie, gli cura le ferite. Ranse scopre che Valance terrorizza spesso Shinbone e la zona circostante poiché lo sceriffo locale, Link Appleyard, è troppo codardo per fermarlo. Tom afferma che Valance capisce solo la forza, ma Ranse è determinato a consegnarlo alla giustizia attraverso la legge. (Wikipedia)

Uno dei film del grande regista statunitense che mi è piaciuto di più, ve lo confesso. In bianco e nero per scelta, con due grandissimi attori come protagonisti, basata sul libro omonimo di Dorothy M. Johnson (autrice anche del libro - omonimo - dal quale fu tratto Un uomo chiamato Cavallo), riesce a contenere e trasmettere i grandi temi che l'opera letteraria contiene, e affascina a dispetto della durata (le recensioni dell'epoca criticarono aspramente gli ultimi 20 minuti). Gran film.

One of the films by the great American director that I enjoyed most, I must confess. Made in black and white by choice, with two superb actors as the leads, and based on the book of the same name by Dorothy M. Johnson (who also wrote the book of the same name on which A Man Called Horse was adapted), it manages to capture and convey the literary work's major themes, and is captivating despite its length (reviews of the time harshly criticized the last 20 minutes). A great film.

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