Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Nel 1943, Rudolf Höss, comandante del campo di concentramento tedesco di Auschwitz, vive con la moglie Hedwig e i loro cinque figli in una casa idilliaca accanto al campo. Höss porta i bambini a nuotare e a pescare, mentre Hedwig si dedica alla cura del giardino. I detenuti non ebrei si occupano delle faccende domestiche e i beni più preziosi degli ebrei assassinati vengono consegnati alla famiglia. Oltre il muro del giardino, si sentono spesso spari, urla e rumori di treni e forni. Höss approva il progetto di un nuovo crematorio creato dalla ditta Topf & Figli. Un giorno, nota resti umani nel fiume e tira fuori i figli dall'acqua dove stavano giocando. Un altro giorno, rimprovera il personale delle SS per aver danneggiato i cespugli di lillà intorno al campo. Di notte, mentre Höss legge la fiaba tedesca di "Hansel e Gretel" alle figlie, una ragazza polacca esce di nascosto e nasconde del cibo nei luoghi di lavoro dei prigionieri. (Wikipedia)
Film dall'impatto devastante, fin dall'inizio, una sorta di esperienza sensoriale. La banalità del male al suo apice, il contrasto stridente tra la normalità di una famiglia inquadrata ma tutto sommato funzionale, e il male assoluto al di là del muro. Una coppia di protagonisti eccezionali, capaci di farsi odiare solo con delle espressioni facciali. Si merita tutti gli elogi che ha avuto, e pure i premi. Da non perdere per nessun motivo.
A devastating film, right from the start, a kind of sensory experience. The banality of evil at its peak, the stark contrast between the normality of a framed but ultimately functional family and the absolute evil beyond the wall. A pair of exceptional leads, capable of making you hate them with just their facial expressions. It deserves all the praise it's received, and even the awards. Not to be missed under any circumstances.
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