Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
In un risultato immaginario per le elezioni federali canadesi del 2015, un partito politico sale al potere e stabilisce una legge chiamata S-14, che consente ai genitori di bambini in difficoltà e con finanze limitate di mettere i propri figli in ospedale, senza preoccuparsi dei risvolti etici o umani. Dopo che la legge è stata approvata, Diane "Die" Després, una madre vedova, giornalista di 46 anni, va a prelevare suo figlio Steve, affetto da Disturbo da deficit di attenzione/iperattività con tendenze violente, da un istituto, il giorno dopo in cui Steve ha appiccato un incendio in cui un altro giovane è rimasto ferito.
Forse uno dei film più intensi di Dolan, autore come sempre di scelte particolari e fuori dal comune (a partire dal formato 1:1 che costringe ad inquadrare una persona per volta), anche se a parer mio, le sue storie vertono sempre sullo stesso tema. Interpretazioni davvero encomiabili da parte dei tre protagonisti principali (Anne Dorval è Diane, Suzanne Clément è Kyla, Antoine Olivier Pilon è Steve).
Perhaps one of Dolan's most intense films, author as always of particular and out of the ordinary choices (starting from the 1: 1 format that forces you to frame one person at a time), even if in my opinion, his stories always focus on the same theme. Really commendable performances by the three main protagonists (Anne Dorval is Diane, Suzanne Clément is Kyla, Antoine Olivier Pilon is Steve).
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