Potevo intitolare questo post "il trionfo del pragmatismo di convenienza" ma sarebbe stato troppo lungo. Allora, ieri Nancy Pelosi, la speaker della Camera dei deputati statunitensi, ha voluto procedere nel far votare la commissione esteri USA sul riconoscimento del genocidio armeno da parte della Turchia. Si rischia il grave incidente diplomatico. Bush è contrario. Il ministro della Difesa Roberto Gates lo stesso. Anche Condoleeza Rice, segretario di Stato, che dice papale papale: "è un passo destabilizzante". Gates ha aggiunto: "il nostro accesso alle basi aeree e alle strade in Turchia sarebbe messo a rischio". Bush: "Siamo tutti profondamente spiacenti per le tragiche sofferenze del popolo armeno, cominciate nel 1915. Ma questa risoluzione non è la risposta giusta a questo massacro storico, e la sua approvazione provocherebbe un grande danno alle nostre relazioni con un alleato chiave nella Nato e nella guerra globale al terrorismo".
Eh si. Come all'asilo. Una nazione che si dice civile e che punta all'ingresso nella Comunità Europea che minaccia ritorsioni (tipo "e allora ti frego la merenda" o "non ti saluto più") perchè il primo della classe sta per ammettere quello che è da decenni sotto gli occhi di tutti, e del quale non sono responsabili i vertici turchi di oggi. E' come se la Merkel se la prendesse tutte le volte che si rammenta il nazifascismo o Hitler o lo sterminio degli ebrei e dicesse "non vi mando più le Golf". Incredibile. Siamo nelle mani di queste persone qui. Bambini.
Siamo tutti profondamente spiacenti ma non possiamo dire che la Turchia di quasi 100 anni fa ha fatto fuori 1 milione di armeni. Ecco.
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