Giro del mese, nuovi giornali, nuove cose da ascoltare.
I Down di Over The Under non si smuovono dal loro stile post-metal-che-incontra-lo-stoner-e-modernizza-i-sabbath, mi fa sempre piacere sentire chitarre potenti ma non mi ha esaltato il disco.
Il nuovo Einstuerzende Neubauten, Alles Wieder Offen, merita sicuramente qualche altro ascolto, e arricchisce (anche se di poco) il suono solitamente scarno, ma più emozionale.
C'è poi Bitchin delle The Donnas che sono sempre state una band bistrattata dalla critica, ma che a me piace. Intendiamoci, non c'è davvero niente di miracoloso, ma il fragore metal unito ai cori femminili mi dà sempre una scossa. Album non eccelso, comunque.
Ed eccoci al punto. La new sensation inglese: da Coventry i The Enemy con il loro primo LP We'll Live And Die In These Towns. Omai abbiamo capito come funziona: si assomigliano tutte, queste band inglesi, ma ogni tanto ne esce una con un fantastico album di debutto. Magari fantastico è un aggettivo un po' esagerato, ma insomma, una di quelle cose che crescono col passare degli ascolti, dove ti diverti a riconoscere le influenze come nei film pieni di citazioni. Non vi aspettate capolavori, bensì 37 minuti circa di divertimento ben confezionato. Se cercate la nuova Mina, orientatevi sul nuovo di Cristina Donà, La quinta stagione.
A questo punto mi è rimasto da ascoltare Heroes And Thieves, nuovo lavoro di Vanessa Carlton. E' che mi vergogno un po'.
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