socialismo ovale

Momento triste per noi tifosi del Livorno calcio, ecco perchè attendo a commentare il post del "derby" del blog del co-blogger Lafolle, al quale però mi unisco nella felicità di rivedere la propria squadra sui campi spelacchiati della terza serie. Non saprei cosa augurarmi.

Domenica, grazie a Sky e soprattutto all'amico Piazza XX, ho addolcito l'amara pillola di Catania (1 a 0 e ultimo posto sempre più triste e solitario del Livorno) con la visione, immediatamente dopo la sventurata partita, del primo tempo di Barcelona-Atletico Madrid; antica passione, quella blaugrana, e la teoria messa in pratica del calcio spettacolo con in campo contemporaneamente Ronaldinho Gaucho, Thierry Henry, Lionel Messi, oltre a Deco, Iniesta, Xavi a centrocampo e una linea difensiva formata da Abidal, Gabriel Milito, il capitano Carles Puyol e l'intellettuale anarchico Oleguer Presas sulla fascia destra; in porta, l'onesto Victor Valdes. Per tacere degli assenti, Eto'o, Márquez, Zambrotta, Thuram. Spettacolo e gioia del calcio, soprattutto i triangoli stretti Ronaldinho-Messi.

Ma in questi giorni c'è un'altra formazione, questa volta nazionale, per la quale batte il mio cuore. E so che ancora una volta potrò essere tacciato di esterofilia, ma come sapete non so non lasciare un pezzo di cuore (come alcuni lo lasciavano dove posavano il cappello) nei paesi dove vado da ospite. Si tratta dei pumas, la nazionale di rugby argentina, che ancora non sono riuscito a veder giocare (e pensare che il rugby avrebbe bisogno di visibilità, chissà come si concilia questo bisogno con l'andare su una tv a pagamento), ma della quale seguo le gesta con apprensione e speranza in un miracolo possibile, durante la Coppa del Mondo di rugby.

Qui, in questo divertente e curioso articolo su di loro, dal Manifesto di domenica scorsa, troverete altre ragioni per le quali tifare pumas.