No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080131

cecità


Molly Sweeney - di Brian Friel - regia di Andrea Di Rosa


Tranquilli, non è che mi sono montato la testa e voglio recensire anche il teatro, ci mancherebbe. Però sono appena tornato da teatro, lo storico, oserei dire, E. Solvay di Rosignano, dove ho visto appunto questa piéce (qui ulteriori informazioni). Attori Leonardo Capuano, Valentina Sperli e il grande Umberto Orsini (nella foto). Storia particolare, quella di Molly, raccontata da Oliver Sacks (ne parlammo mesi fa), come potete leggere nel sito linkato poco sopra, e una messa in scena entusiasmante da fiato sospeso nella prima parte: completamente al buio, con i tre attori che vagano per la platea, in mezzo al pubblico, recitando quindi solo con la voce. La voce, le voci, sono forse la cosa che mi colpisce di più quando vado a teatro. Sono voci forti, intense, che mi pare sempre di riconoscere. La seconda parte, quando le luci si alzano (ma non tantissimo) mi è piaciuta meno, ma la teoria che illustra è davvero interessante e fa pensare: una donna cieca da 40 anni ma non dalla nascita, riacquistando la vista dopo una complicata operazione, regredisce invece di migliorare. Forse, questo mondo non le piace.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

l'uso della voce a teatro mi fa sempre riflettere su quanto sia importante la presa diretta al cinema e quanto il doppiaggio dei film stranieri modifica profondamente il film.
a volte in peggio, a volte in meglio. però il film cambia.

Anonimo ha detto...

Bello!! Dev'essere stato uno spettacolo veramente interessante!!

Anonimo ha detto...

solo una nota: usare la voce a teatro è essenziale ma il corpo è davvero determinante aldilà del solito schema di "ordine d'arrivo" suono-immagine-parola.

perchè dico questo: perchè ho l'impressione che la voce sia associata alla parola e quindi legata a un certo tipo di discorso teatrale che si basa più sul testo che sul sogno (non mi riferisco alla tua rece, Ale. è solo una mia considerazione).

Perchè ciò mi urta? perchè quando a teatro vengo limitato a un piacere intellettuale, cartaceo ne avrò un senso di piacere ma anche di distacco e la prossima volta magari vado al cinema che è meglio.

se invece è il corpo, il gesto, il silenzio con la parola al servizio di tutto ciò... ah bè.... lì ho spazio per farmi il mio sogno e magari all'attore credo di più.

tutte considerazioni legate al lavoro che sto facendo, in opposizione a quello che spesso vedo e che comunque fa lavorare di più (e ti pareva, porco mondo).

Ale, quando viene Nekrosius ci si va assieme....
però se capita la rece teatrale io la gradisco assai. davvero.

se

jumbolo ha detto...

mau proprio di questo ti volevo parlare....ho letto il programma....lo spettacolo dura 5 ore con 2 intervalli...inizia alle 19,00.......minchia non so se ce la posso fare....a meno che non sia all'estero ci proverò...ma se non mi piace poi ti offendo!!

Anonimo ha detto...

passano, passano...





ehm.....