Il messicano trapiantato in California Del Toro, molto quotato nel campo della fantasy, si cimenta col fumetto di Mike Mignola Hellboy, apparso per la prima volta nel 1993 per la Dark Horse. Il film è abbastanza riuscito, seppur esile nel plot, introduzione e "parti storiche" escluse (le più riuscite). La caratterizzazione dei personaggi è sviluppata mediocremente, e l'ironia del protagonista non sempre funziona a dovere, spesso spezzando l'atmosfera esoterica che viene introdotta dal prologo. Il film però, tutto sommato funziona, grazie alla fotografia che rende perfettamente le parti cupe (la maggioranza) della storia, alla simpatia guascona di Hellboy, ai personaggi ben riusciti di Abe e del professor Bruttenholm, insieme alle buone prove di Ron Perlman (Hellboy), John Hurt (il professore) e Doug Jones (Abe Sapien, incredibile a dirsi, visto che "recita" completamente mascherato, ma la sua è forse l'interpretazione migliore), alle belle scenografie e agli effetti speciali ottimi. Viste le altre trasposizioni di fumetti al cinema, questa è sicuramente una di quelle da rispettare maggiormente.
Hellboy II: The Golden Army è uno dei rari casi nei quali il sequel risulta migliore dell'episodio iniziale. Del Toro dirige anche la seconda parte, ma questa volta si avvale, per la sceneggiatura, dell'ideatore, scrittore e disegnatore del fumetto stesso Mike Mignola. Ne risultano notevolmente migliorati l'intreccio e la psicologia dei personaggi, seppure alla base vi sia sempre l'eterna lotta tra il bene e il male. Qui, però, diverse sottotrame, diverse metafore, spingono lo spettatore ad una lettura allegorica degli avvenimenti; al tempo stesso, diverte il confronto dei protagonisti, senz'altro dei freaks, alle prese con problematiche molto "umane". Tutte le cose che funzionano nel primo "episodio" si amplificano positivamente, e quelle che invece non funzionavano qui migliorano sensibilmente: già detto della sceneggiatura, anche l'ironia non viene affatto tralasciata, ma risulta meglio dosata. La fotografia è ancora ottima, le scenografie e le location sono superlative, gli effetti speciali davvero convincenti. Le prove degli attori buone, alle quali se ne aggiungono altre interessanti, quali quelle di Luke Goss (il Principe Nuada) e di Anna Walton (la Principessa Nuala). Del Toro muove la macchina da par suo, molto bene, e parecchie scene rimangono in memoria: voglio citare quella del mercato dei Troll, esplicita citazione/omaggio a quella mitica del bar di Star Wars, quella animata del racconto di come si arrivò alla tregua tra il Re Balor e gli esseri umani, e l'intera parte finale, a partire da quando "l'allegra brigata" lascia la luce del sole, sorretta da una scenografia a dir poco sontuosa.
Un film fantasy ben riuscito, un'ottima trasposizione dai fumetti.
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