No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090715

behind the horizon


L’orizzonte degli eventi – di Daniele Vicari 2005


Giudizio sintetico: si può vedere


Max e’ un fisico nucleare romano, e lavora nella ricerca, al laboratorio sotto il Gran Sasso. Introverso, chiuso in se stesso anche a causa di vicissitudini familiari, sembra un uomo tutto d’un pezzo anche se misantropo e un po’ maschilista. Ha una relazione con Anais, che e’ nel suo stesso gruppo di ricerca, e improvvisamente, per merito di un responsabile che si licenzia, diventa capo del progetto che stanno seguendo insieme. Max, che punta tutto su questo progetto, arriva a compromettere l’etica del ricercatore, e viene scoperto. Distrutto, tenta il suicidio (cosi’ pare) e si ritrova, a pochi metri ‘’sopra’’ il laboratorio, proiettato in un mondo completamente diverso: quello dei pastori clandestini. Forse questo lo aiutera’ a vedere la vita sotto un’altra prospettiva, o forse no.

Seconda prova di Vicari, che dopo l’esordio del convincente ‘’Velocita’ massima’’, rinnova la collaborazione con Mastandrea, che se la cava bene alle prese con una parte piuttosto complessa. Nonostante le accese critiche, il film risulta interessante e avvincente, e la virata improvvisa dopo l’incidente, lo spartiacque del film, fa venire alla mente, alla lontana, il David Lynch di ‘’Strade perdute’’ piu’ che quello di ‘’Mulholland Drive’’, anche se qui siamo alle prese con una conseguenza quasi logica, anche se un po’ inverosimile.
Il regista, nel finale come per tutta la durata del film, non spiega e lascia ampio spazio alla libera interpretazione dello spettatore, anche nella parte ‘’etica’’ del personaggio di Max.
Molto interessanti alcune sequenze sotterranee (quella di apertura, ripetuta nel corso del film con alcune variazioni sul tema, ricorda un po’ l’inizio di ‘’Le conseguenze dell’amore’’) e lisergiche, cosi’ cosi’ i comprimari tra i quali pero’ spicca la non bella ma molto sensuale Francesca Inaudi, gia’ vista e apprezzata in ‘’Dopo mezzanotte’’.
Peccato per la distribuzione estiva, ma il film puo’ essere una piacevole alternativa alle ‘’riprese’’ di alcuni brutti film dell’inverno nelle arene all’aperto.

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